Il Centro Tutela Consumatori Utenti ha analizzato la composizione nutrizionale di 32 alimenti proteici e li ha messi a confronto con gli analoghi “tradizionali”: se è vero che mantengono le promesse per quanto riguarda l’alto contenuto proteico, l’associazione non può non notare la lunga lista degli ingredienti
Con un alto contenuto proteico ma altamente lavorati. È la fotografia scattata dal Centro Tutela Consumatori Utenti che ha analizzato l’etichetta nutrizionale di 32 alimenti proteici confrontandola con quella dei rispettivi non proteici. Creme spalmabili, pane e cracker, biscotti, sostituti del latte a base di soia, latticini, muesli e cereali, barrette proteiche, budini, cioccolato e snack proteici sono passati sotto la lente di ingrandimento dell’associazione: l’elenco degli ingredienti dei cereali per la colazione “Special K Protein Berries, Granola & Seeds” di Kellogg’s, ad esempio conta ben 41 ingredienti diversi, seguito da cinque diverse barrette proteiche che vantano ben 23-25 ingredienti ciascuna. (Nota: per gli ingredienti composti sono stati considerati i singoli ingredienti).
Altri sette dei 32 prodotti considerati dal Ctcu hanno più di 20 ingredienti ciascuno, tra cui l’isolato proteico di soia, l’isolato proteico dei piselli, l’isolato proteico di latte, la polvere di siero di latte, l’amido modificato e lo sciroppo di glucosio-fruttosio, oltre a numerosi additivi alimentari (addensanti, stabilizzanti, riempitivi, umettanti, dolcificanti artificiali ed emulsionanti). Solo nove dei prodotti a confronto sono realizzati con meno di dieci ingredienti.
I prodotti a base di ingredienti naturali tengono testa
Comparando 100 grammi di prodotto, il “Dm Bio Protein Knabbermix” ha il più alto contenuto proteico di tutti i 32 prodotti, con 38 grammi di proteine. Le barrette proteiche “Matt Sport Ultra Protein 36% Double Choc” (36 g di proteine/100 g), “Equilibria Sport Protein 35% Dark Chocolate” (35 g di proteine/100 g), “Enervit Protein 32% Bar Lemon Cake” (32 g di proteine) e la miscela di muesli “Bio Zentrale Protein Müsli Pur” seguono dal secondo al quinto posto.
Nel campione ci sono anche due prodotti biologici che raggiungono l’elevato contenuto proteico promesso con solo pochi ingredienti naturali, come soia o fiocchi di soia, fiocchi d’avena integrali, semi di zucca, semi di girasole e nocciole. Al contrario, le barrette proteiche contengono alcuni ingredienti che potrebbero essere completamente sconosciuti a chi non è del settore, come l’idrolizzato di collagene o l’isomaltulosio (continua dopo la tabella)
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Indicazioni errate
Su 24 prodotti (75%) dei prodotti analizzati, il contenuto proteico è indicato in modo quantitativo sulla parte anteriore della confezione nonostante questo non sia consentito dal Regolamento Ue sulle informazioni sugli alimenti (CE n. 1169/2011), in base al quale la semplice ripetizione del contenuto proteico al di fuori della tabella dei valori nutrizionali non sarebbe difatti consentita.
“Proteine per i muscoli” e altre promesse
I prodotti il cui contenuto proteico è sufficientemente elevato per l’indicazione “fonte proteica” o “alto contenuto proteico” possono essere pubblicizzati con determinate indicazioni sulla salute (vedi sopra). In effetti, tali indicazioni sulla salute sono state trovate su 20 (62,5%) dei prodotti confrontati. In tre casi le indicazioni si riferivano all’aumento della massa muscolare, in altri tre casi al mantenimento della massa muscolare. Quasi la metà dei prodotti osservati (15 prodotti, pari al 46,9%) riporta sulla confezione un riferimento allo sport o alla forma fisica: o tramite il termine “sport” nel nome del marchio o del prodotto, o come riferimento nel testo (ad esempio “Se ti alleni come un professionista…”) o attraverso elementi grafici, come ad esempio un piccolo pittogramma del bicipite, la silhouette di una persona che fa sport o una foto corrispondente.
Proteina “extra”, quanto mi costi …
Il Ctcu ha confrontato il prezzo di un prodotti proteico per ogni categoria di prodotto con con quello di un prodotto possibilmente analogo, ma privo di arricchimento proteico. Il prezzo che è stato messo a confronto è quello base, cioè il prezzo per chilogrammo o al litro. Nei dieci confronti effettuati, solo in un caso il prodotto proteico è risultato più economico (-8%) rispetto al prodotto analogo senza arricchimento proteico. In tutti gli altri casi, il prodotto proteico era effettivamente più costoso. Due prodotti costavano circa un quarto in più rispetto ai prodotti di confronto, in due casi fino a due volte e mezzo (+260% e +247%).