Il cardo mariano è una pianta spontanea del Mediterraneo. Come alimento è ricco di nutrienti, come erba ha proprietà depurative. Noto sin dall’antichità, attraversa la storia e le tradizioni della cultura cristiana. Per molti è un “burbero dall’animo gentile”.
Per il linguaggio della botanica è il silybum marianum. Nel linguaggio comune è noto come cardo mariano, e le sue proprietà benefiche e medicamentose sono conosciute sin dall’antichità. Il cardo mariano è una pianta erbacea della famiglia asteraceae che gli abitanti del Mediterraneo possono incontrare facilmente anche attraverso una passeggiata tra i prati, dal mare fino alle zone submontane.
Come riconoscere i cardi in campagna
Il cardo mariano è riconoscibile per il suo fiore simile a un batuffolo violaceo, una specie di rosetta che fiorisce in primavera, alla base della quale si notano delle spine. Questa pianta può raggiungere i 40 centimetri di altezza. I suoi semi, dalle ricche proprietà, si possono raccogliere tra luglio e agosto.
Il cardo mariano viene definito anche il “cugino selvaggio” del carciofo.
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Il latte della Madonna
Viene chiamato anche Mariendistel. Il cardo mariano è noto nella tradizione e nella cultura cristiana. Secondo alcuni riti, nella notte di San Giovanni del 24 giugno bisogna rotolarsi tra i prati e l’erba umida per rinvigorire il fisico contro i reumatismi.
Per i cristiani il cardo mariano è un “burbero dall’animo gentile”. L’aggettivo “mariano” non è un caso, perché deriva dalla Vergine Maria ed è associato alle piccole striature bianche che si possono notare sulle foglie della pianta. Questo dettaglio rappresenta il latte che la Madonna avrebbe perso durante l’allattamento presso un riparo in una vegetazione di cardi, nel periodo di fuga in Egitto con Giuseppe e Gesù bambino. Per questo, già nel Cinquecento veniva indicato a tutte le madri in allattamento, per via dei suoi principi depurativi. Pietro Andrea Mattioli, noto umanista e medico italiano, riconobbe le qualità del cardo mariano.
Il cardo mariano: un detossificante naturale
Il rito di San Giovanni non è una leggenda nata per caso. Infatti, il cardo mariano possiede delle proprietà riconosciute anche dagli esperti, come quelli dell’Irccs Humanitas.
Noto anche come carciofo selvatico, il cardo mariano è un ortaggio che appartiene alla stessa famiglia del carciofo. Di aspetto simile al sedano, se ne consumano solo i gambi, le foglie invece vanno sempre eliminate. Tra le varietà regionali esistenti, il “cardo gobbo di Monferrato” è una delle più note, così chiamato per la forma che assume, è l’unico che può essere consumato anche crudo.
Le proprietà nutrizionali del cardo mariano
Una quantità di 100 grammi di cardi crudi apportano appena 12 calorie, ripartite nel 24% di proteine, 9% lipidi, 67% carboidrati.
Ma, in così poche calorie, ci sono tanti valori nutrizionali. Cento grammi di cardi possiedono:
- 94,3 g di acqua,
- 0,6 g di proteine,
- 0,1 g di lipidi,
- 0 mg di colesterolo,
- 1,7 g di carboidrati,
- 1,5 g di zuccheri solubili,
- 1,5 g di fibra totale,
- 23 mg di sodio,
- 293 mg di potassio,
- 0,2 mg di ferro,
- 96 mg di calcio,
- 11 mg di fosforo,
- 0,02 mg di vitamina B1 o tiamina,
- 0,4 mg di vitamina B2 o riboflavina,
- 0,2 mg di vitamina B3 o niacina (o vitamina PP),
- tracce di vitamina A retinolo,
- 4 mg di vitamina C.
Possibili benefici del cardo mariano
Grazie all’apporto di fibre e acqua, il cardo facilita il transito intestinale e regola i livelli di glucosio nel sangue. Il limitato apporto energetico ne fa un alimento ideale in regimi alimentari a basso introito calorico. I cardi sono ricchi di calcio (implicato nei meccanismi di contrazione e rilasciamento dei muscoli, nella coagulazione del sangue, nella regolazione della permeabilità cellulare e nella trasmissione dell’impulso nervoso) e potassio (indispensabile all’organismo umano per mantenere il bilancio idrico e la pressione sanguigna nella norma, per regolare l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore).
Le proprietà
Presunte proprietà anti epatotossiche sono note sin dall’antichità, per questo il cardo mariano viene utilizzato in caso di sofferenza organica e funzionale del fegato dovuta a patologie come epatiti, cirrosi e steatosi (avrebbe proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidative); ha inoltre proprietà colagoghe (ovvero favorisce l’escrezione della bile), sarebbe in grado di preservare la cistifellea da alcuni disturbi e avrebbe anche capacità diuretiche. Altri usi di questa pianta includono la riduzione dei livelli di colesterolo e degli zuccheri nel sangue.
Il Manuale di medicina Msd precisa però che gli studi scientifici non dimostrano che il cardo mariano abbia benefici significativi nei soggetti con epatopatia o che diminuisca la possibilità di decesso dovuto a tossicità epatica.
Alcuni studi hanno scoperto, invece, che il cardo mariano riduce il glucosio a digiuno e l’HbA1C, ma non è chiaro se sia raccomandato per i soggetti con diabete o scarsa sensibilità all’insulina (prediabete).
Il cardo mariano può ridurre le complicanze correlate al diabete come steatosi epatica e proteinuria. Il cardo mariano può anche ridurre il colesterolo. Viene spesso combinato con altri integratori, come la berberina.
Chi non può mangiare i cardi?
A oggi non sono note interazioni tra il consumo di cardi e l’assunzione di farmaci o altre sostanze. Non ci sono controindicazioni al consumo alimentare.
Negli studi fino a oggi effettuati sull’assunzione di prodotti a base di cardo mariano è emerso che, in generale, gli estratti di questa pianta sono ben tollerati se assunti in modo appropriato.
Tra gli effetti collaterali più comuni si possono riscontrare disturbi gastrointestinali (soprattutto diarrea e gonfiore addominale), disidratazione, mal di testa, irritabilità, difficoltà nel prendere sonno. Più raro, un calo del desiderio sessuale.
Il cardo mariano può inoltre dar vita a reazioni allergiche: queste tendono a essere più comuni tra i soggetti con allergia accertata a piante della stessa famiglia (quali ambrosie, crisantemi, calendule, margherite).
Poiché l’assunzione di estratti di cardo mariano può comportare la riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue, è bene che i soggetti ipoglicemici o che assumono farmaci, integratori o altre sostanze che influenzano i livelli di zucchero nel sangue usino cautela nel consumare prodotti a base di questa pianta.
I cardi maturano in inverno
Oltre a essere spontanei, i cardi vengono anche coltivati. I cardi coltivati sono reperibili in inverno, quando giungono a maturazione. Nella coltivazione, i semi vengono raccolti per scuotimento dei capolini (imitando l’azione del vento) e vengono posti direttamente nel terreno. La coltivazione si effettua per formare macchie irregolari o file con una densità di 8-10 piante per metro quadrato.
Nel giardinaggio
Sono anche delle piante diffuse nel giardinaggio, poiché belle e attraenti. Il fusto eretto e vigoroso, e le foglie dal disegno marmorizzato le rendono affascinanti. Tutta la superficie della foglia è lucida, con grandi venature bianche che spiccano sul verde chiaro. Questa pianta è di consistenza coriacea, flessibile e difficile a rompersi. Il rivestimento ceroso agevola il deflusso dell’acqua per mezzo di grosse gocce.
Nel primo anno di vita, il cardo sviluppa la rosetta basale, con foglie laterali grandi e lobate, mentre le foglie che si sviluppano sul fusto sono più piccole e meno incise. Le spine sono difficili da maneggiare e richiedono l’uso di guanti di protezione.
Nel secondo anno le piante, dal mese di maggio, sviluppano un fusto alto 1-2 metri, con al vertice dei fiori a capolino, color porpora, profumati, simili a quelli del carciofo.
Le piante si adattano a qualsiasi tipo di terreno, con esposizione in pieno sole. Non hanno bisogno di essere irrigate se non a fronte di prolungata siccità.
Come cucinare il cardo mariano
Del cardo si utilizzano i semi e il gambo. Può essere un ottimo ingrediente per deliziosi piatti, soprattutto in inverno, quando è più dolce e maturo.
Su internet sono reperibili alcune facili ricette. Il cardo mariano si può preparare in padella con aglio, olio evo, limone, prezzemolo, sale e pepe. Viene saltato così e mangiato cotto. Prima di cucinarlo bisogna pulire le coste del cardo, tagliarle a pezzi e metterle in ammollo in acqua e limone.
Può essere abbinato anche nelle minestre di verdure e legumi. In alcune regioni italiane le foglie e i gambi sono un ottimo condimento per minestre di ceci e fagioli. In questo caso vanno cotti insieme alle verdure e ai cereali.
Si possono preparare aperitivi, dolci e persino baba ganoush a base di cardo.
Quando viene raccolto in campagna o tra i prati, bisogna fare attenzione alle spine utilizzando i guanti ma andrebbe anche riconosciuto, per evitare contatti con altre erbe spontanee e selvatiche che possono essere causa di intossicazione o avvelenamento.
Dove si compra
Il cardo mariano si può acquistare nelle erboristerie, farmacie e negozi biologici. Si può utilizzare come medicamento o erba depurativa. È possibile acquistarlo online in forma di compresse o estratti liquidi. Oppure come prodotto biologico e ortaggio nei supermercati o negozi di frutta e verdura.