I cosmetici sono prodotti di largo consumo, di cui spesso non sono però noti i rischi. Vediamo quali sono le possibili reazioni causate dai cosmetici e cosa si dovrebbe sapere
La raccolta, valutazione e monitoraggio degli effetti indesiderati osservati durante o dopo l’utilizzo di un prodotto cosmetico prende il nome di Cosmetovigilanza. A regolarla l’articolo 23 del Regolamento europeo n°1223/2009. All’art. 2 lo stesso regolamento dà una definizione esauriente di quanto si intende per “effetto indesiderabile”, sottolineando che si tratta di una reazione avversa per la salute umana derivante dall’uso normale o ragionevolmente prevedibile di un prodotto cosmetico. L’art.23, di seguito, disciplina gli obblighi del distributore in materia di effetti indesiderabili (Ei) ed effetti indesiderabili gravi (Eig). In particolare, la persona responsabile e i distributori dovranno:
- notificare alle autorità competenti tutti gli effetti indesiderabili gravi a loro noti;
- fornire il nome del prodotto/dei prodotti cosmetici in questione;
- definire le eventuali misure correttive adottate.
Reazioni allergiche associate all’utilizzo di prodotti cosmetici
Le reazioni allergiche provocate dai cosmetici possono essere in primo luogo classificate sulla base dei loro effetti in:
- reazioni locali o immediate: si tratta di reazioni che si manifestano in genere sulla cute (per contatto con il cosmetico), ma non è da escludere che le manifestazioni riguardino aree differenti da quella di applicazione. Tali reazioni, differenti per gravità, possono avere base immunologica o non immunologica. Nel primo caso si presenteranno sottoforma di dermatiti da contatto, fotosensibilizzazione o orticaria da contatto. Nel secondo i sintomi possibili riguardano alterazioni della pigmentazione e fototossicità;
- reazioni generalizzate: in questo caso gli effetti sono sistemici e sono dovuti all’assorbimento del cosmetico per inalazione e/o assunzione orale prevedibile (ad esempio, nel caso di prodotti per l’igiene orale) o effetti dannosi conseguenti all’uso di spray. Tra i sintomi si annoverano vomito, nausea, cefalea, dispnea e vertigini.
I sintomi più frequenti, in ogni caso, riguardano per lo più alterazioni della cute. Le manifestazioni possono variare da lieve rossore e sensazione di bruciore sino alla comparsa di papule, iperpigmentazione e desquamazione. Anche le unghie sono solite essere colpite: potranno manifestarsi fragilità dell’unghia e striature marcate.
Le segnalazioni pervenute al ministero della Salute tra il 2013 e il 2016 (soltanto 82) permettono di dare comunque un’idea delle parti del corpo più frequentemente colpite dalle allergie a prodotti cosmetici. Il 33% delle segnalazioni dei consumatori ha avuto come oggetto un prodotto per il corpo, seguito da quelli per il viso (21%) e dalle tinture per capelli (17%).
Le cause
Buona parte dei rischi associati all’uso dei prodotti cosmetici sono riconducibili alla presenza, spesso volontaria, di sostanze potenzialmente tossiche introdotte nella formula o formatesi in seguito per reazione tra gli ingredienti. Ma quali sono i prodotti più problematici (spesso non riportati in etichetta)?
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Le sostanze non dichiarate dal maggiore potere allergenico sono linanolo, alcool benzilico e limonene la cui presenza, in base alla regolamentazione Ue del 2009 sui cosmetici, deve essere riportata sulle etichette se la loro quantità supera una certa soglia. Tuttavia, secondo quanto riportato dall’Ansa in un test condotto su 932 cosmetici tra il 2018 e il 2020, almeno il 7.7% non rispetta la legislazione europea. Altri rischi sono connessi all’alterazione dei prodotti (generalmente, per una loro cattiva conservazione), ma un ruolo importante è giocato anche da fattori costituzionali e genetici del soggetto, che potrebbe presentare intolleranze o patologie preesistenti in presenza delle quali è sconsigliato l’utilizzo di un determinato prodotto. Problematico è anche il fenomeno della contraffazione dei cosmetici. Il Regolamento Ce 1383/2003 definisce contraffatte tutte quelle merci su cui venga apposto senza autorizzazione un marchio di fabbrica identico a quello validamente registrato per gli stessi tipi di merci. Il problema principale dei prodotti contraffatti è che possono contenere sostanze potenzialmente tossiche, vietate o che possono essere presenti in modestissime quantità sulla base di quanto indicato negli allegati II (elenco delle sostanze vietate nei prodotti cosmetici) e III (elenco delle sostanze il cui uso è vietato nei prodotti cosmetici, salvo entro determinati limitati) del Regolamento Ce 1223/2009.