Prescrire, ecco i 107 farmaci da evitare (perché fanno più male che bene)

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Come ogni anno l’ong francese Prescrire ha analizzato i medicinali approvati in Francia e nell’Unione europea e ne ha individuati 107 che andrebbero evitati perché i rischi sono maggiori dei benefici. Ecco qualche esempio

Dal diclofenac all’ulipistral passando per la bromexina: come ogni anno, Prescrire, l’associazione indipendente che dal 2010 analizza il rapporto rischibenefici dei medicinali, ha diffuso la lista nera dei 107 principi attivi che andrebbero evitati perché fanno più male che bene.

Rispetto alla lista dello scorso anno, gli esperti della ong francese hanno aggiunto le proteine ​​di arachidi, il roxadustat e la tintura di oppio: in tutti e tre casi si tratta di principi attivi che presentano – al pari di tutti gli altri della lista – effetti avversi sproporzionati rispetto al guadagno in efficacia che forniscono.

La polvere di semi di arachidi contenente proteine ​​di arachidi (Palforzia), utilizzata per via orale nella desensibilizzazione dell’allergia alle arachidi, ha ridotto la frequenza e l’intensità delle reazioni allergiche all’arachide durante un test effettuato in ospedale. Ma ha allo stesso tempo aumentato la frequenza delle reazioni allergiche nella vita quotidiana dei pazienti, comprese quelle che motivano la somministrazione di adrenalina.

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Roxadustat (Evrenzo), autorizzato nell’anemia legata all’insufficienza renale cronica, non è globalmente più efficace delle epoetine nella correzione dell’anemia, anche se sembra aumentare la mortalità in alcuni pazienti e il suo profilo di effetti collaterali è più carico.

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La tintura di oppio (Dropizal – Dropizolo in Italia), è autorizzata nelle diarree gravi ma non fornisce alcun vantaggio clinico maggiore rispetto alla loperamide (Imodium° o altro).

La classifica di Prescrire

Forte della sua indipendenza (la ong si finanzia interamente grazie ai suoi abbonati senza pubblicità, senza sovvenzioni, senza azionisti) Prescrire ha sottoposto tutti i principi ad un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici avvalendosi dei suoi esperti indipendenti.

L’arrivo di nuovi farmaci, nuovi elementi di valutazione, nuovi dati sugli effetti avversi, mette costantemente in discussione il rapporto rischio-beneficio e la scelta delle opzioni terapeutiche. Non tutte i farmaci sono uguali. In certe situazioni, i farmaci sono utili: portano un progresso terapeutico rispetto ad altre opzioni. Altri invece sono più pericolosi che utili e dovrebbero essere esclusi dalle terapie.

La valutazione dei farmaci da parte di Prescrire si basa su una ricerca documentaria metodica e riproducibile che si svolge in tre step:

  • prioritizzazione dei dati di efficacia con priorità data ai dati con il più alto livello di evidenza, e in primo luogo quelli provenienti da studi comparativi randomizzati, in doppio cieco;
  • confronto con il trattamento di riferimento (farmaco o meno), quando esistente, previa precisa determinazione del miglior trattamento di confronto;
  • analisi dei risultati sulla base dei criteri di valutazione clinica più rilevanti per i pazienti, oltre ai criteri intermedi, come i risultati biologici, senza prove di efficacia sulla qualità della vita dei pazienti.