Bankitalia boccia la manovra e smentisce i commercianti sulle commissioni

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Questa mattina Banca d’Italia si è espressa sulla manovra messa a punto dal governo soffermandosi principalmente sulla soglia di 60 euro per l’obbligo di accettare i pagamenti con carta elettronica. Secondo Palazzo Koch di tratta di una norma “in contrasto con la modernizzazione del paese”. E sulle commissioni dice: “Non sono più care di quelle per l’uso del contante”

“Le disposizioni in materia di pagamenti in contante e l’introduzione di istituti che riducono l’onere tributario per i contribuenti non in regola rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr e con l’esigenza di continuare a ridurre l’evasione fiscale”.  Lo Ha detto questa mattina nel corso di un’audizione sulla manovra, Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura Economica del Dipartimento Economia e Statistica di Via Nazionale, in audizione sulla manovra. E aggiunge: “Le nostre stime indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito”. Quindi ricorda che “anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione)”.

In effetti, nei giorni scorsi Il Fatto Quotidiano ha diffuso i dati di un’elaborazione condotta in collaborazione con l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, secondo cui “le commissioni richieste dalle banche che offrono le condizioni migliori sono poco superiori al costo del contante”.

Diversi istituti di credito infatti, spiega il quotidiano, hanno messo in campo agevolazioni come l’azzeramento del canone mensile o delle commissioni per transazioni al di sotto di una certa soglia, ad esempio 10 o 15 euro, oppure un canone mensile fisso.

Per cifre superiori, spiega il fattoquotidiano.it, le commissioni variano a seconda delle banche e “si attestano tra lo 0,9% e l’1,8%”. In base ai dati raccolti dall’Osservatorio Innovative Payments, considerando una commissione media dell’1,5%, per un acquisto di 30 euro pagato con moneta elettronica l’esercente darà alla banca 45 centesimi, che diventeranno 90 centesimi per i 60 euro ipotizzati dal governo Meloni. Ma quindi il contante conviene? Non proprio secondo Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments. Il contante implica dei costi legati ad esempio al trasporto e alle assicurazioni stipulate dai commercianti. Un costo che, riporta il fattoquotidiano.it, “si aggira per ogni spesa intorno ai 19 centesimi, l’1,1% per ogni scontrino medio”