Si può annullare il bonus trasporti?

BONUS TRASPORTI

È possibile annullare un bonus trasporti 2022 già emesso e non ancora utilizzato? La risposta del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nelle faq pubblicate e le condizioni previste. Un focus su questa misura che sta piacendo agli italiani: i requisiti, le modalità per presentare la domanda, cosa devono fare i gestori e le risorse messe a disposizione.

Dal 1° settembre 2022 è stato attivato il bonus trasporti, misura pensata dal governo  Mario Draghi per sostenere i cittadini e le famiglie in questo delicato periodo storico contraddistinto da una forte inflazione e da un caro carburante senza precedenti. Con questo bonus i cittadini che rispettano determinati requisiti hanno diritto a un contributo economico del valore massimo di 60 euro per l’acquisto di abbonamenti annuali o mensili al trasporto pubblico. Dal momento del suo avvio, la misura ha riscosso un grande successo , portandosi però dietro una serie di dubbi in merito ad alcune circostanze specifiche relative al suo funzionamento. È per questo motivo che il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha di recente pubblicato sul proprio sito internet le risposte alle domande più frequenti poste dai cittadini sul bonus trasporti 2022. Tra i dubbi  c’era quello riferito alla possibilità di poter annullare o meno un bonus già emesso. Il ministero ha sostanzialmente dato il proprio assenso a questa pratica, ma nel rispetto di alcune condizioni.

Come annullare il bonus trasporti 2022

Come detto un bonus trasporti 2022 può essere annullato, ma solo a condizione che  non sia stato già utilizzato. Così come riferito dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, tra le motivazioni che spingono gli aventi diritto a chiedere l’annullamento della misura c’è spesso il fatto che il voucher ricevuto per ottenere il contributo economico di 60 euro presenti degli errori nei dati o nella forma.

Sempre dalle faq del ministero si apprende inoltre che nei casi in cui il richiedente operi l’annullamento del buono non ancora utilizzato, viene consentito di richiedere un’altra emissione nello stesso mese solare. In sostanza con l’annullamento è come se il precedente buono sbagliato non fosse mai esistito.

Annullare il bonus trasporti 2022, le procedure da seguire

Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali chiarisce anche le modalità con le quali è possibile per un richiedente avente diritto provvedere ad annullare un voucher del bonus trasporti già emesso e non ancora utilizzato. Più nello specifico:

  • è necessario accedere alla sezione personale del portale bonus trasporti 2022;
  • andare nella sezione “Visualizza buono”;
  • procedere all’annullamento del buono premendo sull’icona del cestino presente tra le azioni suggerite.

Una volta ottenuta la conferma della cancellazione del buono, sarà possibile richiedere entro lo stesso mese solare un nuovo voucher.

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Focus sul bonus trasporti 2022: cos’è

Il bonus trasporti 2022 è una misura istituita con il decreto Aiuti n. 50 2022 con la quale si  provvede all’emissione di un voucher da 60 euro usufruibile per l’acquisto di abbonamenti ai trasporti pubblici. La richiesta per il bonus può essere presentata dagli aventi diritto dal 1° settembre fino al 31 dicembre 2022 attraverso la piattaforma telematica. In questo portale gli utenti possono effettuare le richieste di bonus per se stessi o per un altro beneficiario minorenne fiscalmente a proprio carico, così come richiederne l’annullamento in caso di errori. I gestori dei servizi di trasporto, invece, potranno utilizzare la piattaforma digitale per ottenere il rimborso dallo Stato dei voucher incassati. L’iter prevede dunque che gli aventi diritto facciamo richiesta sul portale, ottengano il voucher del valore massimo di 60 euro e lo presentino direttamente ai gestori del trasporto pubblico (in biglietteria) ed ottengano lo sconto. Sarà poi compito del gestore aderente all’iniziativa provvedere a richiedere il rimborso dallo Stato.

Il bonus trasporti 2022 può essere richiesto dagli studenti, dai lavoratori, dai pensionati e dai tutti quei cittadini che, nell’anno 2021, hanno conseguito un reddito non superiore a 35mila euro. Sarà necessario dunque, in fase di presentazione della domanda, certificare il proprio reddito con una autodichiarazione. Si ricorda inoltre che nei casi in cui un genitore o un tutore richieda il bonus per un minorenne a suo carico, andrà indicato il reddito del minore.

Così come previsto dal decreto Aiuti e dai successivi provvedimenti attuativi, il bonus trasporti 2022 potrà essere utilizzato per l’acquisto di abbonamenti annuali o mensili relativi a servizi di trasporto pubblico:

  • locale,
  • regionale
  • interregionale
  • per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.

Si ricorda poi che per gli abbonamenti mensili è necessario fare domanda mese per mese, con il valore economico del voucher che può coprire fino al 100% della spesa, ma comunque non oltre la cifra massima di 60 euro mensili. Inoltre, il bonus trasporti 2022 ha valore nominativo ed è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento annuale, mensile o relativo a più mensilità. Una volta ottenuto il voucher questo andrà speso materialmente nel mese in cui si è richiesto, anche se si effettua l’acquisto di un abbonamento annuale o mensile che partirà dal mese successivo all’acquisto. I gestori di servizi di trasporto pubblico non possono rifiutarsi di accettare il voucher del bonus trasporti.

Come richiederlo

Per richiedere il bonus trasporti 2022 è necessario presentare specifica domanda sul già menzionato portale del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali entro e non oltre il 31 dicembre 2022 (o comunque fino ad esaurimento delle risorse messe a disposizione). Per poter accedere a questa piattaforma è necessario utilizzare le proprie credenziali Spid o Cie e compilare lo specifico form.

Prima di effettuare la richiesta, il cittadino avente diritto al bonus dovrà assicurarsi che la propria azienda di trasporto pubblico sia nella lista di gestori aderenti. Controllato questo aspetto, andrà compilata la richiesta di bonus indicando:

  • lo specifico importo del buono richiesto a fronte della spesa prevista, comunque non superiore a 60 euro;
  • il nome del gestore del servizio di trasporto pubblico che si intende utilizzare.

È inoltre necessario allegare le dichiarazioni sostitutive di autocertificazione in cui vengono riportati:

  • i dati anagrafici, ovvero nome, cognome, codice fiscale del beneficiario della misura. Si ricorda che in caso di richieste del bonus per minori fiscalmente a carico, andrà indicato sia il codice fiscale del minore che quello del genitore o del tutore che per lui effettua la domanda;
  • il reddito complessivo del 2021 che, con autocertificazione, non dovrà essere superiore a 35.000 euro. In caso di richieste di bonus fatte per minori a carico, tale requisito reddituale si rivolge allo stesso minore, motivo per il quale andrà indicato il reddito del beneficiario e non di chi fa la domanda.

Una volta effettuata la richiesta, si avrà diritto ad un voucher emesso dal servizio del portale che è contrassegnato da alcuni dati, quali:

  • il codice identificativo univoco;
  • il codice fiscale del beneficiario;
  • l’importo erogato;
  • la data di emissione e quella di scadenza.

Come già più volte sottolineato, una volta emesso il voucher dovrà essere speso presso i gestori entro il mese nel quale è stato erogato. Qualora questo non si verificasse, il bonus verrà annullato e il beneficiario perderà il diritto di presentare una nuova istanza nello stesso mese. L’importo del bonus non speso dall’avente diritto non verrà perso, ma tornerà in maniera automatica nella disponibilità complessiva del Fondo.

Bonus trasporti 2022, cosa devono fare i gestori

Il bonus trasporti 2022 prevede che lo sconto sul prezzo dell’abbonamento annuale o mensile del trasporto pubblico venga applicato direttamente dai gestori. Quest’ultimi, stando a quanto indicato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sarebbero oltre 1.100 in tutto il territorio nazionale, e non possono rifiutarsi di accettare il voucher.

Una volta incassato il buono, i gestori dovranno caricare i codici degli stessi sul portale del ministero e, bimestralmente, effettuare la richiesta di rimborso della somma corrispondente ai buoni utilizzati, sottoscritta dal rappresentante legale dell’azienda e completa delle coordinate bancarie. Andrà inoltre allegata una dichiarazione relativa all’effettivo rilascio dell’abbonamento.

L’apposita documentazione arriva dunque al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che effettua un controllo su quanto ricevuto. Al termine della fase di analisi e qualora non venissero riscontrate irregolarità, il ministero provvede al trasferimento delle risorse e registra sul portale gli importi erogati. Si ricorda infine che, allo stato attuale, i rimborsi della spesa corrispondente ai buoni utilizzati entro il 31 dicembre 2022, potranno essere richiesti dai gestori tramite il portale entro e non oltre il 28 febbraio 2023.