I detergenti casa o detersivi possono essere nocivi, soprattutto se utilizzati impropriamente o senza seguire le istruzioni. Alcuni comportamenti e la lettura delle etichette possono evitare rischi
Il mondo del biologico ha conquistato le economie del consumo, in tutti i settori, sconfinando oltre il comparto alimentare e occupando un posto in prima fila tra gli scaffali della grande distribuzione organizzata. Oggi sempre più prodotti detergenti domestici sono orgogliosamente reclamizzati come “bio” o “eco”. Ma la più grande sfida forse è quella dell’informazione trasparente. In una sola parola: etichetta.
Lo sanno molto bene i rappresentati delle istituzioni governative. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) spiega come “l’etichetta presente sulle confezioni deve essere letta attentamente riportando la composizione e la classificazione e informando il consumatore sui pericoli, sulle modalità d’uso del prodotto”.
Ma il problema non va affrontato solo dal punto di vista di chi “deve leggere”, cioè il consumatore. La questione è quanto queste etichette siano realmente leggibili e trasparenti.
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I detergenti domestici possono essere nocivi alla salute
Per rispondere a questo interrogativo occorre una guida che sostenga i consumatori nell’orientamento e nella scelta dei detergenti domestici. Capire quando sono nocivi, chi è più esposto ai rischi, quali accorgimenti adottare e attraverso quali strumenti valutare la composizione di che sia bio, biodegradabile o chimico sintetico.
Quando i detergenti domestici sono sicuri
L’Iss fa chiarezza su alcuni punti fermi:
- I detergenti sono prodotti sicuri se usati correttamente secondo le istruzioni riportate in etichetta.
- Tuttavia possono essere molto pericolosi, provocando effetti avversi, se utilizzati in modo improprio.
- Tutte le sostanze presenti nei detergenti commercializzati nel territorio europeo sono sistematicamente valutate per i diversi utilizzi e presenti in concentrazioni normalmente non associate a rischi per la salute.
- I detergenti e i tensioattivi presenti devono essere conformi alla normativa europea, in particolare per la loro biodegradabilità. Come dimostra questo test tedesco del 2019, molti detersivi ancora in commercio potrebbero non rispondere a questo requisito dell’essere biodegradabili.
Come utilizzare i detergenti domestici in modo sicuro
A prescindere dall’etichetta e dalla composizione dei detersivi e detergenti domestici, esistono delle buone pratiche da mettere in atto per tutelare la salute di chi utilizza questi prodotti in casa o al lavoro.
Ecco le regole di base:
- Mai mischiare candeggina con ammoniaca
Sono due soluzioni tra loro incompatibili. Mescolate in un ambiente casalingo sviluppano subito una reazione tossica molto pericolosa. L’ipoclorito di sodio reagisce – infatti – con l’ammoniaca formando dei composti irritanti – dall’odore pungente – denominati clorammine.
L’Iss ricorda che se puliamo lo specchio con l’ammoniaca pura e qualche goccia cade sul lavandino – e subito dopo passiamo la candeggina – s’innesca la reazione chimica.
In generale, è necessario che il consumatore non misceli mai due prodotti diversi tra loro, a meno che ciò non sia consigliato dal produttore.
- Leggere attentamente le etichette
La regola più importante è quella di leggere attentamente le etichette, seguire scrupolosamente le istruzioni.
- Attenzione ai simboli di pericolo
La “pericolosità” di un prodotto viene espressa mediante i simboli (i pittogrammi), le diciture standard (indicazioni di pericolo – frasi H) e i consigli di prudenza, questi ultimi scelti dal produttore in funzione dell’utilizzo previsto, sulla base della normativa europea riguardante la classificazione, etichettatura ed imballaggio di sostanze e miscele pericolose.
I simboli e le diciture devono essere riportati all’interno di uno spazio dell’etichetta ben delimitato ed evidenziato.
Le etichette danno un’idea immediata del pericolo perché i simboli (pittogrammi) sono stati pensati appositamente per questo. Ad esempio il simbolo rappresentante “Teschio e tibie incrociate” è utilizzato in caso di pericolo di effetti tossici che si manifestano in breve tempo (effetti acuti). Il simbolo con il “punto esclamativo” indica un prodotto nocivo o irritante. Mentre i detergenti nocivi per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata non prevedono simboli, ma esclusivamente l’indicazione di pericolo e i consigli di prudenza.
- Proteggersi
Durante le faccende domestiche, in particolare la pulizia della casa e l’igienizzazione degli ambienti, è fondamentale utilizzare indumenti protettivi, se richiesti: ad esempio guanti e mascherine.
- Attenzione ai detersivi biologici e naturali
L’Iss ricorda che bisogna fare distinzione tra i claim pubblicitari “Biologico o Eco”, dalla certificazione “Bio” dei prodotti dell’agroalimentare. Quest’ultima rispetta precise normative europee che limitano l’uso di sostanze ed è verificata da un organismo di certificazione accreditato per la certificazione Bio nell’agroalimentare.
È importante sottolineare che le dichiarazioni riportate in etichetta da un fabbricante, anche se volontarie, devono essere dimostrate con opportune certificazioni e rispettare il Codice del consumo. Secondo questo Codice, il consumatore non deve essere tratto in inganno.
Anche i prodotti reclamizzati come “biologici” o “eco” possono contenere profumi o sostanze naturali allergizzanti (ad esempio, limonene, geraniolo, linalolo, eccetera). Possono contenere soluzioni che provocano irritazioni e quindi con effetti sulla salute, pertanto si raccomanda di leggere sempre e comunque l’etichetta.
- Biologico è diverso da biodegradabile
Non va confuso il detergente biodegradabile con un prodotto dichiarato “biologico”.
La biodegradabilità è richiesta dalla normativa per tutti i detergenti. È la proprietà del prodotto di essere degradato in parte o del tutto, quando viene a contatto con agenti naturali, come per esempio l’acqua o la terra.
Diversi prodotti in commercio riportano la dicitura “bio” o “eco” e fanno riferimento ad una composizione a base di materie prime vegetali naturali al 100% e/o prodotti da agricoltura biologica, facilmente o completamente biodegradabili.
- Evitare detergenti con sostanze CMR
Nei detergenti non devono essere utilizzate sostanze estremamente preoccupanti (CMR) i cui effetti potrebbero essere legati al genere o a condizioni fisiologiche. CMR significa cancerogeno, mutageno e reprotossico. Alcune di queste sostanze sono state di recente ampiamente rilevate in questa analisi di laboratorio in Svizzera su prodotti in commercio.
Sono una categoria di sostanze chimiche particolarmente pericolose allo stato puro che, da sole o miscelate, possono avere effetti nocivi per l’uomo. L’elenco aggiornato delle sostanze CMR è sul sito del Mite (Qui per consultarlo: https://www.mite.gov.it/pagina/lista-delle-sostanze-vietate-restrizione-o-autorizzazione-formato-pdf )
- Attenzione alle fragranze profumate
Anche gli spray per profumare gli ambienti possono costituire un pericolo. Le controindicazioni per tali prodotti sono essenzialmente determinate dalla presenza di fragranze o sostanze potenzialmente sensibilizzanti. Per questi, e tutti i prodotti detergenti, si raccomanda di leggere sempre e comunque la lettura dell’etichetta.
Dopo l’utilizzo bisogna aerare i locali e non abusarne, né tenerli sempre in funzione se si tratta di dispenser automatici.
Quali sono i rischi per chi usa i detergenti domestici e i soggetti a rischio
L’utilizzo (soprattutto improprio) dei detergenti può comportare rischi per la salute: in particolare per la pelle e la respirazione, e di conseguenza per le reazioni sull’organismo umano.
Ad esempio, mescolare candeggina e ammoniaca può comportare gravi rischi.
Sono soggetti più a rischio le persone con allergie o patologie respiratorie.
I rischi dermatologici dei detergenti
I danni sulla pelle dei detergenti possono essere distinti in:
- Dermatiti da contatto irritative e allergiche;
- Sovrainfezioni delle dermatiti da contatto da parte di batteri e funghi;
- Aggravamento di preesistenti dermatiti di diverso tipo.
Tali patologie possono essere maggiormente presenti soprattutto in soggetti che abbiano già avuto contatti in precedenza con la medesima sostanza allergizzante anche presente in prodotti diversi.
I danni respiratori dei detergenti
- Tosse;
- Respiro affannoso;
- Nausea;
- Dolore al petto;
- Irritazione a occhi e gola;
- Polmonite o altre intossicazioni alle vie respiratorie molto gravi (in caso di esposizione prolungata).
Come prevenire i rischi da uso di detergenti
- Leggere l’etichetta.
Sulla confezione dei prodotti sono riportate tutte le indicazioni necessarie per farne un uso sicuro, a partire dai simboli, i cosiddetti pittogrammi, che indicano i potenziali pericoli e che specificano se ad esempio un determinato prodotto è tossico, nocivo, irritante, sensibilizzante (molto spesso le essenze profumanti lo sono), infiammabile, corrosivo o pericoloso per l’ambiente.
- Non esagerare con i dosaggi.
Oltre alle indicazioni sulla composizione, bisogna attenersi alle modalità d’uso e al dosaggio (mai esagerare pensando di pulire e profumare meglio).
- Conservare attentamente i detersivi.
I detersivi devono essere conservati sempre nella confezione originale per evitare che travasandoli in altri contenitori (come bottiglie di acqua minerale) non vengano riconosciuti e utilizzati impropriamente e per avere a disposizione le informazioni riportate in etichetta necessarie in caso di intossicazione.
Questo consente di fornire in caso d’emergenza al personale medico o ai Centri Antiveleni le specifiche del prodotto ingerito o inalato e può aiutare a comprendere la natura del problema e a trovare soluzioni tempestive.
- Tenere fuori dalla portata dei bambini.
- Non mischiare con altri prodotti (a meno che non sia esplicitamente indicato in etichetta).
- Evitare l’inalazione e comunque non esporsi ad una prolungata inalazione del prodotto.
- Proteggere le mani con guanti e, se necessario, l’apparato respiratorio con apposite mascherine durante l’utilizzo di prodotti spray pericolosi. Le mani vanno protette soprattutto in presenza di patologie dermatologiche.
- Non ingerire i prodotti.
- Dopo l’uso di alcuni prodotti (bombolette spray) arieggiare l’ambiente.
- Sciacquarsi e asciugarsi bene le mani dopo l’uso.
- In caso di pelle secca, applicare creme idratanti, dopo l’uso.
- Sostituire un prodotto risultato dannoso con altro.
- Evitare che animali domestici ingeriscano i prodotti e in caso di ingestione di prodotto, da parte di un animale domestico, avvisare il veterinario, seguendo attentamente i suoi consigli.
Cosa fare in caso di ingestione o intossicazione da detergenti
- Non indurre il vomito, in caso di ingestione.
- Evitare il contatto con occhi e in caso lavare abbondantemente con acqua corrente.
- In caso di ingestione, inalazione prolungata del prodotto o problemi cutanei, contattare subito il medico di base o chiamare un Centro antiveleni (Cav) e in casi gravi recarsi al pronto soccorso.
- Evitare che animali domestici ingeriscano i prodotti e in caso di ingestione di prodotto, da parte di un animale domestico, avvisare il veterinario, seguendo attentamente i suoi consigli.
Guida alla lettura delle etichette dei detersivi
Per quanto riguarda i prodotti detergenti, le informazioni obbligatorie che devono essere riportate sugli imballaggi comprendono:
- Nome commerciale del prodotto
- Tipologia del prodotto (ad esempio se il prodotto è un detersivo per i piatti o per il bucato)
- Quantità di prodotto contenuto nella confezione (in Kg o in Litri)
- Dati del produttore o di chi commercializza il prodotto (indirizzo e/o numero telefonico o numero verde)
- Composizione del prodotto
- Istruzioni per l’uso
- Per i prodotti classificati come “pericolosi” devono essere riportate le indicazioni di pericolo e consigli di prudenza e i pittogrammi
- Sull’etichetta sono presenti informazioni sui componenti e sulla concentrazione, se superiori allo 0,2%, dei tensioattivi (anionici, cationici, non ionici e anfoteri), fosfati, fosfonati, sbiancanti a base di ossigeno, sbiancanti a base di cloro, EDTA ed i suoi Sali, NTA (acido nitrilotriacetico) ed i suoi sali, fenoli e fenoli alogenati, paradiclorobenzene, idrocarburi aromatici, idrocarburi alifatici.
Le sostanze da riportare obbligatoriamente in etichetta
Nei detergenti vengono spesso utilizzati classi di componenti aggiuntivi che devono obbligatoriamente essere riportate indipendentemente dalla loro concentrazione. Ecco quali sono:
- Enzimi
- Disinfettanti
- Sbiancanti ottici (additivi molto aggressivi per avere un bucato molto bianco)
Gli imballaggi dei detersivi
Alcuni imballaggi possono contenere sostanze e miscele classificate come corrosive per la pelle (Cat.1), metanolo ≥ 3% e diclorometano ≥ 1%.
Imballaggi con queste sostanze devono essere dotati di chiusure di sicurezza conformi alle norme europee o internazionali ISO per gli imballi richiudibili e non richiudibili.
Inoltre gli imballaggi forniti al pubblico, contenenti sostanze o miscele classificate pericolose per corrosione per la pelle devono portare un’avvertenza di pericolo riconoscibile al tatto o simbolo tattile di pericolo (sono esclusi gli aerosol classificati esclusivamente infiammabili o estremamente infiammabili).
Un problema potrebbe essere quello legato al fatto che sono presenti sul mercato europeo molti casi di “somiglianza” di prodotti domestici con prodotti alimentari (es. bottiglie di acido muriatico e bottiglie di latte, bevande dissetanti ecc.) che potrebbero indurre in errore il consumatore.
Aceto e bicarbonato sono sicuri?
C’è chi ricorre all’aceto bianco, al bicarbonato di sodio e addirittura al sale grosso al posto di tanti prodotti. Molti si domandano se possano essere una valida alternativa per tutti. L’Iss risponde che non ci sono specifiche controindicazioni per la salute legate all’uso di rimedi naturali disponibili in casa, tuttavia non essendo dimostrata l’efficacia e la pericolosità, che dipende dalla composizione del prodotto, non è possibile escludere rischi per la salute. Non sempre è vero che naturale sia equivalente ad innocuo.
I detersivi alla spina sono sicuri?
Per risparmiare ed evitare la diffusione di imballaggi e rifiuti nell’ambiente si sta diffondendo la pratica dell’acquisto di detersivi e detergenti sfusi da rivenditori che li distribuiscono alla spina. Una pratica certamente eco-sostenibile ma che comporta anche dei rischi facilmente risolvibili.
Anche quando si acquista un prodotto sfuso bisogna comunque farsi rilasciare l’etichetta e le istruzioni per l’uso.
Si consiglia di utilizzare contenitori indicati e riconoscibili, apponendo il nome del prodotto, per evitare che non vengano riconosciuti e utilizzati impropriamente. I contenitori devono essere riconoscibili anche in caso di intervento dei sanitari per avvelenamento o intossicazione.
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