Dopo le tante proteste dei consumatori, il passaggio obbligatorio al mercato libero viene rimandato al 1° aprile 2023 per i condomini. C’è decisamente più tempo per i clienti domestici, nonostante i messaggi ingannevoli dei venditori che ha spinto l’Antitrust a multare varie società, tra cui Enel
La notizia che dall’inizio del 2023 tutti i contratti di luce e gas a carico dei condomini avrebbero dovuto abbandonare il servizio a maggior tutela aveva comprensibilmente preoccupato molti consumatori. Il rischio di essere costretti a mettersi in mano alle forti oscillazioni delle offerte sganciate dal prezzo del gas, in effetti, era reale. Per questo l’autorità di settore, Arera, ha deciso di procrastinare la data del passaggio obbligatorio dal 1° gennaio al 1° aprile. Solo tre mesi, una dilazione risicata, che però permette ai condomini e alle micro-imprese ancora legati al servizio di maggior tutela di stare al riparo dal mercato libero almeno per un altro po’.
Passaggio al mercato libero per clienti domestici, la multa di Antitrust
E proprio sull’ambiguità della data ultima entro cui abbandonare per forza la maggior tutela, giocano molti venditori di contratti energetici anche nel caso della clientela domestica. È il motivo, tra le altre cose, che ha spinto l’Antitrust a staccare una multa di 3,5 milioni a Enel, insieme ad altre due società che lavoravano per il gestore: Conseed, Seed, Zetagroup, New Working, Run e Sofir. Queste ultime multate complessivamente per 1,5 milioni di euro.
I messaggi registrati
All’Autorità erano arrivate numerose segnalazioni consumatori e di associazioni di consumatori che protestavano dopo la ricezione di un messaggio automatizzato arrivato al telefono, che per conto di una sedicente segreteria telefonica di Enel e da operatori di call center, spiegava come il passaggio obbligatorio al mercato libero fosse imminente e per tanto inducevano a scegliere un contratto nuovo al più presto. Un messaggio ritenuto ingannevole perché per i clienti domestici il termine attualmente previsto è il 10 gennaio 2024, dunque tra oltre un anno.
Le agenzie che agivano per conto di Enel
L’istruttoria ha evidenziato che le agenzie partner Conseed, Seed, Zetagroup, New Working e Run hanno consapevolmente svolto la propria attività di vendita avvalendosi di sub agenzie e di singoli agenti, non autorizzati da Enel, che disponevano indebitamente di liste di clienti appartenenti al mercato tutelato e che utilizzavano una segreteria telefonica automatizzata per promuovere le offerte commerciali di Enel.
La responsabilità di Enel
E allora perché Enel è stata ritenuta comunque responsabile? Per lanmancata implementazione di un efficace sistema di controllo sulle modalità con cui le agenzie partner, le subagenzie e gli agenti ad esse collegati contattavano la clientela e acquisivano nuovi contratti sul mercato libero dell’energia, mediante comportamenti ingannevoli e aggressivi. “L’istruttoria – informa l’Antitrust – ha evidenziato la piena consapevolezza da parte di Enel dell’ampiezza e della rilevanza delle condotte oggetto del procedimento, nonché la mancata adozione di misure idonee a prevenire ed evitare che tali condotte si diffondessero in maniera così ampia sul mercato. Nello stabilire l’ammontare della sanzione, l’Autorità ha tenuto in considerazione non solo la gravità e la durata delle violazioni del Codice del Consumo, ma anche l’alto numero di consumatori coinvolti”
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