Acido cianidrico, il gas contenuto (anche) nei semi di albicocca

acido cianidrico

L’acido cianidrico contiene cianuro, uno dei veleni più letali per gli esseri viventi. Rievoca romanzi noir ma anche orrori del passato. Ecco dove si trova e quali sono i rischi per la salute

 

L’acido cianidrico (gas con sigla HCN) è un composto di sali del temuto e leggendario cianuro, il veleno protagonista indiscusso di romanzi gialli e serie televisive di genere thriller, grazie ai suoi effetti letali per i protagonisti delle storie. L’acido cianidrico viene chiamato anche acido prussico: contiene sali di cianuro e a temperatura ambiente è un liquido volatile incolore, i cui vapori hanno un tipico odore di mandorle amare.

Perché si tratta di una sostanza mortale

La sostanza mortale si ottiene dalla reazione chimica per contatto tra pastiglie di cianuro di sodio e acido solforico.

La tossicità è dovuta alla presenza dello ione cianuro (sigla CN-) che, combinandosi con il rame e il ferro presenti nel sito attivo dell’enzima citocromo c ossidasi, blocca la catena di trasporto degli elettroni e, di conseguenza, la respirazione cellulare.

La dose mortale per via orale è di circa 1-2 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, mentre una dose più alta conduce a morte pressoché istantanea.

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Dove si trova l’acido cianidrico

L’acido cianidrico non si trova nei prodotti alimentari. Tuttavia ci sono alimenti che contengono glicosidi cianogenici. Si tratta di sostanze di origine vegetale che possono liberare acido cianidrico.

I glicosidi cianogenici si trovano all’interno dei semi di alcuni frutti:

  • mandorle amare;
  • albicocche;
  • ciliegie;
  • pugne;
  • pesche.

Attenzione, questo non significa che mangiare mandorle sia dannoso per la salute. Come spiega bene il professore Alberto Ritiene nella sua rubrica, “le mandorle sono semi nel loro complesso utili e ricchi di tanti benefici che di rischi è difficile parlarne. Il consumo di troppe mandorle può derivare anche dai dolci o dai tanti confetti o ancora in estate dal fresco e candido latte di mandorle e le calorie in eccesso sono tante e in agguato. A dire il vero la mandorla, per chi ama il genere letterario giallo, è da sempre collegata al famoso odore di “mandorle amare” ovvero al sinonimo di avvelenamento da cianuro che gli investigatori cartacei amavano citare. In effetti, noi mangiamo la varietà dolce della mandorla, ma esiste la “mandorla amara” che contiene una sostanza detta “amigdalina” che sviluppa ahimé, dell’acido cianidrico. Non si vendono mandorle amare per cui il rischio di incontrarle è minimo, anzi fino al 5% ne è previsto l’uso nelle preparazioni industriali ad esempio negli amaretti perché danno più sapore rispetto alle mandorle dolci. Questo rischio ci permette di ricordare che la moda attuale di usare i semi di albicocche, di pesche o di frutti simili trasformandoli in qualche modo, può creare un rischio per la nostra salute esponendoci a una fonte incontrollata e pericolosa di “cianuro”.

L’acido cianidrico è anche nelle sigarette

Questa sostanza tossica si trova anche nel fumo di tabacco e in alcuni insetticidi. Inoltre, viene adoperato in varie produzioni industriali.

L’acido cianidrico nella produzione industriale

L’acido cianidrico viene quindi prodotto anche industrialmente e impiegato come reagente intermedio nella sintesi di numerosi composti chimici, come materie plastiche, coloranti, esplosivi, farmaci.

È prodotto per reazione tra un cianuro e un acido forte, o per sintesi diretta a partire da ammoniaca e metano a 1200 °C con catalizzatore al platino.

Quanto cianuro è letale per l’uomo?

L’acido cianidrico è talmente letale che una dose di appena 50 milligrammi (0,05 grammi) può uccidere un uomo, bloccandone la respirazione. Gli studi evidenziano che un quantitativo compreso tra 0,5 e 3,5 milligrammi di cianuro per ogni kg di peso corporeo può essere letale, bloccando la respirazione nell’uomo. In questo caso si parla di “morte per avvelenamento da cianuro”.

A cosa serve l’acido cianidrico

Come accade con molti veleni, anche l’acido cianidrico può avere funzioni medicamentose, o comunque utili alla salute dell’uomo.

Esso, infatti, viene impiegato in piccolissime dosi e sotto forma di acqua coobata di lauroceraso come sedativo nelle gastralgie, nella tosse stizzosa, nelle nevralgie. In questi casi viene somministrato in dose da 5 a 15 gocce.

Può essere utilizzato tramite uso esterno per la cura delle dermatosi pruriginose.

I noccioli di albicocca sono pericolosi?

Abbiamo detto che l’acido cianidrico è contenuto anche in alcuni semi di frutta, ad esempio di albicocca. Su questo aspetto è intervenuta anche l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare). Secondo gli esperti, consumare più di 3 semi piccoli di albicocca crudi, oppure meno di mezzo seme grande per volta, può già far superare i limiti di sicurezza. I bambini piccoli che consumano anche solo un piccolo seme di albicocca rischiano di superare il limite di sicurezza.

Questo perché nei semi di albicocca è presente un composto di origine naturale, chiamato “amigdalina”, che si trasforma in cianuro una volta ingerito.

Il gruppo di esperti scientifici dell’autorità europea sui contaminanti nella catena alimentare ha stabilito un limite di sicurezza per l’esposizione occasionale (nota come “dose acuta di riferimento” o “DAR”) di 20 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo. Una quantità 25 volte meno della più bassa dose considerata letale.

Sulla base di tali limiti e dei quantitativi di amigdalina normalmente presenti nei semi di albicocca crudi, gli esperti dell’Efsa stimano che gli adulti possano consumare un quantitativo pari a tre semi piccoli di albicocca (370 mg), senza superare la DAR. Per i bambini piccoli il quantitativo sarebbe 60 mg, equivalente a circa mezzo seme piccolo.

Nell’ipotesi davvero difficile di consumo eccesivo di noccioli, l’acido cianidrico può bloccare importanti enzimi della respirazione cellulare e, in casi estremi, esso può provocare un’asfissia cellulare.

L’avvelenamento da cianuro può causare nausea, febbre, mal di testa, insonnia, sete, letargia, nervosismo, dolori di vario genere ad articolazioni e muscoli, oltre a caduta della pressione arteriosa. In casi estremi è fatale.