Gas, se la chiusura del contatore è un’odissea e arriva un’altra bolletta

GAS CONTATORE ENGIE

La storia kafkiana di un nostro lettore che, nonostante abbia rispettato la prassi, non è riuscito a chiudere il contatore del gas. E il fornitore gli ha inviato una nuova bolletta. Il parere di Valentina Masciari, Konsumer Italia

Caro Salvagente,

il primo agosto scorso, ho lasciato la mia abitazione al proprietario. L’8 agosto successivo ho provveduto a dismettere il contatore del gas. Mi hanno fissato l’appuntamento per il 13 agosto successivo con l’azienda distributrice, per porre i sigilli al contatore. In quella data non si è presentato nessuno. Rinnovo per altre due volte l’appuntamento il 24 e 30 agosto, e anche in questo caso non si presenta nessuno. Tramite l’applicazione noto che l’utenza da “cessazione in corso” era passata in “attiva”. Chiamo la società fornitrice e mi conferma che l’utenza in questione era stata attivata senza che mi spiegassero le motivazioni. Contatto allora, l’azienda distributrice, invio una mail e dopo qualche giorno vengo contattato telefonicamente da un loro funzionario. Medesimo, esordisce che probabilmente non hanno trovato nessuno. Allorché rispondo che non solo ero ad attenderli ma, nei tre casi vi sono persone che possono testimoniare . Il funzionario esegue una ricerca e mi riferisce che ai terminali non era registrata nessuna motivazione. Nel frattempo l’azienda fornitrice ha emesso nuova fattura. Come posso tutelarmi? Grazie

Domenico Milazzo

Caro Domenico siamo alla classica situazione kafkiana: abbiamo chiesto un parere a Valentina Masciari, responsabile Utenze di Konsumer Italia. Eccolo:

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Cerchiamo innanzitutto di capire quali sono le regole generali in tali casistiche. Per cessare un contratto di fornitura gas, ci si rivolge al proprio fornitore, inviando una richiesta, appunto, di chiusura contratto. Il fornitore, che dovrà confermare la ricezione di questa richiesta, la inoltrerà al distributore di zona, entro due giorni lavorativi. Il distributore, dovrà quindi intervenire per effettuare concretamente la chiusura del contatore gas, entro cinque giorni lavorativi: in sostanza, un tecnico apporrà un sigillo al rubinetto del contatore.

Se per cause imputabili al distributore, la disattivazione avviene oltre i tempi previsti, il cliente interessato, deve ricevere un indennizzo pari a 35 euro. Questo importo raddoppia, se il ritardo supera il doppio del tempo previsto, ed è triplicato se il ritardo supera il triplo del tempo stabilito. Detto ciò, come purtroppo spesso accade con i distributori, gli appuntamenti non vengono rispettati. Il fornitore, non è responsabile delle mancanze del distributore e chiaramente, se l’utenza risulta ancora in essere, emette fattura.

Visto che il signor Milazzo, ha atteso invano l’arrivo del tecnico, consiglio di contestare con il distributore tale stato di cose e di farlo presente, sempre tramite formale contestazione, anche al fornitore, contestando, in tal caso, la fattura che ritiene non dovuta a causa di colpa del distributore. In genere, dopo due tentativi andati a vuoto, il distributore annulla la richiesta, che va in KO,  soprattutto se si tratta di contatore non accessibile, cioè dentro la proprietà privata, e di conseguenza,  la pratica va ripresentata.

In sostanza, il signor Milazzo deve rifare la richiesta di appuntamento, altrimenti il distributore non procederà alla chiusura.