Allevamento Fileni, è giallo sulle alte concentrazioni di ammoniaca nell’aria

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È la denuncia del Comitato per la Vallesina, la zona in provincia di Ancona dove si trovano gli allevamenti Fileni: ad agosto la centralina dell’Arpa ha rilevato concentrazioni anomale di ammoniaca nell’aria a ridosso degli stabilimenti. I dati sono spariti e Fileni ha smentito la notizia

È finita sul tavolo della Commissione europea la denuncia del Comitato per la Vallesina che nelle scorse settimane, attraverso la sua pagina Facebook, ha messo in evidenza alcune criticità emerse nei pressi dell’allevamento Fileni di Ripa Bianca a Jesi. La vicenda la conoscono bene i cittadini che abitano le zone adiacenti lo stabilimento che da tempo lamentano la presenza di un fortissimo cattivo odore persistente nelle fasi di allevamento dei polli.

La denuncia

Qualche mese fa il Comune di Jesi aveva iniziato una campagna di rilevazione delle segnalazioni dei cattivi odori attraverso la distribuzione di un modulo da compilare. Successivamente l’Arpam di Macerata aveva posizionato nei pressi dell’allevamento una centralina mobile di rilevamento della concentrazione di ammoniaca. La rilevazione era avvenuta nella massima trasparenza attraverso la pubblicazione on line dei dati rilevati giornalmente ed aveva rilevato dati entro la norma. Il 18 Agosto la centralina dell’Arpam Macerata era stata sostituita per esigenze interne dell’Arpam con una centralina dell’Arpa Lazio che ha immediatamente rilevato e pubblicato on line dei valori di concentrazione di ammoniaca dieci volte superiori a quelli evidenziati nell’AIA presentata al momento dell’autorizzazione dell’impianto da parte della Regione. Immediatamente il Comitato per la Vallesina ha evidenziato nei propri siti on line l’accaduto e come risposta è avvenuta la cancellazione dei dati che rappresentavano la maggiore criticità il 23 Agosto. Successivamente il sito è stato oscurato in barba alla trasparenza e solo recentemente ripristinato.

Le precisazioni di Fileni

Fileni dal canto suo ha subito smentito la notizia sottolineando innanzitutto la correttezza del suo operato, nonché degli Enti pubblici e Istituzioni del territorio. “Entrando nel merito delle tendenziose e scorrette affermazioni del comitato, in merito alle rilevazioni effettuate dall’Arpam presso l’allevamento avicolo di Ripa Bianca di Jesi, dove si asserisce che i valori di ammoniaca riscontrati non sono nella normalità, si precisa che non esiste un limite, né nazionale né fissato a livello europeo, per i livelli di ammoniaca nell’aria”.

Esiste – spiega Fileni – un’unica indicazione guida della Organizzazione Mondiale della Sanità che propone, ma non obbliga, il rispetto di un valore medio giornaliero (ossia la media delle 24 ore giornaliere) per l’Ammoniaca pari a 270 µg/m3, il quale risulta ampiamente rispettato presso gli allevamenti di Monteroberto e Ripa Bianca.

Inoltre – continua – si afferma ancora tendenziosamente, che il livello di polveri sottili (PM2.5) sia influenzato solo dall’ammoniaca, mentre è ben noto che il fenomeno sia molto complesso e determinato da molteplici variabili ambientali, spaziali e temporali. Dal canto nostro – aggiunge Fileni – abbiamo proceduto ad una elaborazione dei dati ufficiali locali disponibili per tentare di darne una lettura tecnico scientifica. Abbiamo pertanto scaricato ed elaborato i valori di concentrazione di polveri sottili – PM10, PM2.5 – e ammoniaca dalle stazioni provinciali di Jesi e Chiaravalle2, nonché la centralina regionale che monitora l’ammoniaca (FalconaraScuola). I dati elaborati vanno dal 2015 al 2021 ed emerge che i livelli di polveri sottili e ammoniaca hanno in linea di massima una tendenza in discesa. A tale proposito, non sussiste alcuna significativa correlazione tra gli allevamenti e le variazioni di concentrazione di polveri sottili o ammoniaca rilevati dalle stazioni di rilevamento. A fronte di una lecita richiesta di approfondimenti da parte della popolazione locale, va detto che il Gruppo Fileni ha realizzato tutte le installazioni di allevamento avicolo, adottando le migliori tecnologie disponibili e rispettando pienamente la normativa nazionale ed europea (BAT).

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L’interrogazione di Eleonora Evi

In merito alla vicenda l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde e candidata con l’Alleanza Verdi Sinistra ha presentato oggi un’interrogazione alla Commissione europea e asupica un riscontro dall’Europa in tempi brevi.

“L’allevamento intensivo è una pratica da abolire. È una delle principali cause di inquinamento ed emissione di gas serra che prosegue senza sosta” fa sapere l’eurodeputata definendo “allarmante” quanto accaduto a Jesi.

Per questa ragione – spiega la Evi – ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo di verificare se, alla luce dei dati forniti dalla centralina Arpa Lazio, questi valori possano presentare un pericolo immediato per la salute umana e quindi comportare la sospensione dell’esercizio, e se bisogna procedere ad una nuova AIA per gli impianti di Monte Roberto e di Ripa Bianca.