Scarti animali per carburante degli aerei? La proposta Ue fa arrabbiare i produttori di pet food

scarti animali

Crocchette per cani e gatti o carburante per aerei? Rischia di diventare una guerra ideologica la polemica scoppiata attorno alla proposta del Parlamento e del Consiglio Ue di utilizzare gli scardi animali anche per produrre biofuel da usare per i voli.

Come riporta AgriFoodToday, la questione ruota attorno agli scarti di produzione degli allevamenti che non possono essere trasformati in alimenti per gli esseri umani.  A causa della crisi energetica che stiamo attraversando, l’Unione europea vuole autorizzarne l’uso per produrre carburanti, in particolare per il settore aereo. Nello specifico, la proposta chiede di includere tra i componenti per i carburanti per i jet, la “categoria 3”, che riguarda le parti di un animale macellato che sono commestibili ma non usate comunemente in Europa, come le zampe di gallina. La ReFuelEU Aviation è la legge dell’Ue che mira a ridurre l’impatto climatico dei viaggi aerei sostituendo il cherosene fossile con alternative più ecologiche, visto il grande impatto degli aerei sull’inquinamento mondiale. In origine, la proposta del 2021 della Commissione faceva rientrare per questo uso solo grassi animali di categoria 1 e 2, ce riguardano animali morti di malattia. L’obiettivo della nuova prposta è quello di raggiungere l’85% di carburante per aerei con gli scardi entro il 2050. Comprensibilmente,  l’European Biodiesel Board (Ebb) è favorevole alla proposta.

L’industria contraria

Contraria, invece, Rosa Carbonell, presidente della Fediaf, l’associazione degli alimenti per animali domestici: “Non crediamo che i preziosi ingredienti per alimenti per animali domestici, in particolare i grassi animali di categoria 3 che già scarseggiano, debbano essere utilizzati sugli aerei”. Anche l’industria oleochimica europea, che li usa per la fabbricazione di detergenti, vernici e prodotti farmaceutici, è contraria. Sofia Ferreira Serafim, manager dell’European Oleochemicals and Allied Products Group, ha dichiarato a Euractiv: “Mentre i produttori di biocarburanti possono rifornirsi da una varietà di materie prime, l’industria oleochimica europea ha opzioni molto limitate”.