Condominio, cosa dicono le regole sugli orari per usare gli elettrodomestici senza disturbare

elettrodomestici

Chi vive in un condominio deve fare i conti con delle regole ben precise per l’utilizzo degli elettrodomestici, vediamo quali sono

Gli elettrodomestici in casa possono essere utilizzati quando si vuole? Si tratta di una domanda molto discussa, ma che ha una risposta ben precisa. Infatti chi vive in un condominio non possiede la libertà di accendere la propria lavatrice quando si vuole, oppure di passare l’aspirapolvere la notte.

Bisogna rispettare delle regole ben precise per non incorrere in problemi e gravi sanzioni. Ecco dunque spiegato in questo articolo quali sono le regole da seguire.

Quali sono le norme da seguire per l’uso degli elettrodomestici?

Chi abita in un condominio deve sapere che vi sono delle precise norme da seguire, in particolare occorre fare riferimento alle norme stabilite da:

  1. Il regolamento della polizia urbana del comune di riferimento;
  2. Il Codice Civile;
  3. Il regolamento condominiale.

Dal momento che il regolamento della polizia urbana varia in base al comune, noi in questo articolo vogliamo concentrarci sulle norme sancite dal Codice Civile e dal regolamento condominiale.

Il codice all’articolo 844 sancisce la normale tollerabilità come limite imprescindibile che non deve essere superato. Dunque occorre avere un minimo di buon senso e prestare attenzione se s vogliono utilizzare gli elettrodomestici la notte, così da non arrecare disturbo agli altri condomini.

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Utilizzo degli elettrodomestici: il regolamento condominiale che valore ha?

Il regolamento condominiale possiede una natura contrattuale e contiene delle norme che limitano le varie facoltà d’uso attribuite ai proprietari degli immobili. Infatti si stabilisce che coloro che abitano in un condominio devono mettere in primo piano il rispetto degli altri condomini, e dunque ad esempio non impiegare gli elettrodomestici rumorosi nelle fasce orarie notturne o quelle dedicate al pranzo e dunque al riposo.

La violazione del regolamento condominiale comporta il pagamento delle somme di denaro e in tal caso si può chiedere anche la cessazione all’Autorità Giudiziaria.

Ad ogni modo, è evidente che non è possibile stabilire delle precise fasce orarie, in quanto ogni condominio e ogni comune possiede delle norme differenti per ognuno. Bisogna informarsi e comprendere quali regole sono in vigore nel comune in cui è ubicato il proprio condominio.

Silenzio assoluto in condominio: ecco quanto avviene

La Corte di Cassazione ha stabilito che non esiste il silnzio assoluto da attuare nei condomini. Facendo dunque cenno all’articolo 844 del codice civile, in cui non deve essere superata la normale tollerabilità.

Di conseguenza appare evidente che la normale tollerabilità non possa essere sinonimo di silenzio assoluto. Infatti in un condominio è importante rispettare le fasce orarie stabilite dal regolamento condominiale e dal regolamento della polizia, ma non bisogna nemmeno vietare il normale svolgimento della propria vita all’interno dell’ambiente domestico.

Ciò che resta è sempre il buon senso, in cui gli altri condomini devono cercare di rispettare gli altri per garantire un quieto vivere. In caso di ripetute violazioni ci si può rivolgere all’amministratore di condominio oppure alla polizia del comune di riferimento.