Cosa disciplina la legge per un minore autore di reato

reato

Gli articoli 97 e 98 del codice penale si occupano delle conseguenze cui va incontro un minore autore di reato. Il sistema di giustizia minorile si fonda sul concetto di imputabilità ovvero, per poter procedere penalmente nei confronti di un minore è necessario che questi sia imputabile, dev’essere, cioè, dichiarato responsabile di un reato ed essere sottoposto ad una pena. L’organo competente, in ambito penale, è il Tribunale per i Minorenni che decide sulla responsabilità penale di un minorenne e sui reati commessi dai minori degli anni diciotto

Il diritto penale minorile riguarda le leggi e i regolamenti che si attuano nel caso in cui un minore commetta dei reati e stabilisce, prendendo in considerazione l’età, in quale momento l’individuo possa essere ritenuto capace di intendere e di volere, elemento che è a fondamento dell’imputabilità.

Al fine di tutelare il minore in tutte le situazioni, anche quando risulti responsabile di un reato, l’Italia si è dotata di una disciplina ad hoc, riguardante il processo penale a carico di imputati minorenni che commettono reato. Disciplina che viene regolamentata dagli articoli 97 e 98 del codice penale che trattano il concetto giuridico di imputabilità.

Nello specifico, l’art. 97 del codice penale indica che il minore infraquattordicenne non è mai imputabile; l’art. 98 indica che “è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, aveva compiuto 14 anni ma non ancora i 18, se aveva capacità di intendere e di volere“. Quindi, ai sensi dell’art. 98 del c.p., per i minori dai 14 ai 17 anni, la capacità di intendere e di volere in relazione al reato compiuto deve essere sempre accertata.

La disciplina sui reati dei minori

Al fine di tutelare il minore anche quando è responsabile di un reato, l’Italia si è dotata di una giurisprudenza apposita che disciplina le conseguenze a cui va incontro se commette un reato. Come detto, alla base vi è il principio di imputabilità che non impedisce, però, al minore di essere giudicato in processo.

A tal proposito, il D.P.R. n.448/1988 che disciplina il diritto penale minorile, ha stabilito i principi generali del processo penale a carico di un minore, stabilendo che esso debba mirare al recupero sociale del minore ed all’adozione di provvedimenti che evitino l’applicazione della sanzione penale, anche in caso di accertamento di responsabilità. La giustizia minorile, quindi, mira a svolgere una funzione educativa più che punitiva, ponendosi come obiettivo principale, quello di coniugare la giustizia con il recupero e la tutela del minorenne.

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I principi del diritto penale minorile: il DPR 488/88

Il DPR 488/88 detta i principi fondamentali della giustizia minorile che possono essere così sintetizzati: la finalità del processo penale minorile è di carattere educativo, l’obiettivo è quello di responsabilizzare il minore. Le misure adottate, perciò, devono essere adeguate alla personalità e alle esigenze educative del soggetto coinvolto ed essere finalizzate prima di tutto alla sua reintegrazione nella società.

L’obiettivo del diritto penale minorile è garantire il corretto sviluppo psicofisico del minore, senza comprometterne l’immagine sociale e lo sviluppo equilibrato della personalità, a tal proposito prevede soluzioni alternative alla carcerazione, volte alla responsabilizzazione del minore.

Inoltre, è fondamentale tutelare e garantire sempre la riservatezza dell’anonimato del minore, attraverso il divieto di diffondere immagini e informazioni circa le sue generalità. La giustizia minorile, infine, prevede la possibilità di eliminare, al compimento dei 18 anni, i procedimenti giudiziari dal casellario giudiziale.

L’ autorità giudiziaria competente: il tribunale per i minorenni

Il Tribunale per i Minorenni è l’organo giudiziario ordinario di primo grado, specializzato e a composizione mista, formato cioè da giudici professionali, detti “giudici togati”, e da giudici onorari, detti “componenti privati”, ossia esperti delle tematiche minorili (biologi, psichiatri, antropologi criminali, pedagogisti, psicologi). In ambito penale, il Tribunale per i Minorenni è l’organo competente a decidere sulla responsabilità penale di un minorenne.

A seguito della nascita del Tribunale per i minorenni, sono stati istituiti anche i Centri di rieducazione per i minorenni, che provvedono all’esecuzione dei provvedimenti civili e amministrativi del Tribunale per i minorenni.