Diritti e doveri dei ciclisti: cosa dice il codice della strada

ciclisti

Come per gli altri utenti della strada, anche i ciclisti hanno diritti e doveri le cui caratteristiche sono esplicitate nel codice della strada, e in particolare all’articolo 182 dello stesso, destinato proprio alle norme riguardanti la circolazione dei velocipedi. 

Una prima importante questione riguarda l’obbligo di percorrenza sulle piste ciclabili, quando presenti, come stabilito dall’art.182 comma 9 che impone di non intralciare il traffico veicolare. Sono esclusi dall’obbligo i ciclisti che partecipano a competizioni sportive autorizzate. La situazione è invece diversa per le piste ciclopedonali: come più volte chiarito infatti dal ministero dei Trasporti, qualora la pista sia preposta ad uso promiscuo (ciclisti e pedoni), quest’obbligo non sussiste più. Questo primo importante dovere si riflette in salate sanzioni per chiunque trasgredisca la norma, che possono arrivare fino a 172 euro. In aggiunta a questo, un ciclista che venga coinvolto in un sinistro stradale e non abbia utilizzato la pista ciclabile, rischia di vedersi imputare il concorso di colpa con conseguente riduzione/azzeramento del risarcimento.

Com’è ovvio, il ciclista sanzionato può presentare ricorso quando sussistano valide motivazioni:

  • scarsa manutenzione;
  • insufficiente visibilità della pista;
  • segnaletica errata o assente;
  • misure non a norma;
  • presenza di pericoli sulla pista.

Obblighi dei ciclisti su pista: quali sono?

In quanto agli obbighi di un ciclista su pista destinata ai velocipedi, valgono di norma quelli delineati genericamente all’articolo 182 e riguardanti anche il traffico su strada urbana.

Come stabilito dal suddetto articolo i “ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie”.

È loro vietato di trainare veicoli, farsi trainare o condurre animali. In linea di massima, il trasporto di oggetti e/o animali è regolamentato dall’art.170, secondo cui viene stabilito il divieto di trasportare oggetti che non siano solidamente assicurati, che sporgano lateralmente rispetto all’asse del veicolo o longitudinalmente di oltre i 50 centimetri. In sintesi, non può essere trasportato nulla che limiti la visibilità del conducente.

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In caso di circolazione mista (ad esempio su pista ciclopedonale), i ciclisti hanno l’obbligo di condurre il veicolo a mano, quando per le condizioni di circolazione siano di intralcio o pericolo ai pedoni.

Secondo l’articolo 68 comma 5 del codice della strada, le biciclette possono essere equipaggiate per il trasporto di un bambino, purché si proceda all’installazione delle idonee attrezzature, di modo da garantirgli la massima sicurezza. In tutti gli altri casi, è vietato trasportare persone su una bicicletta che non sia adeguatamente attrezzata.

Diritti del ciclista

Considerati i dati preoccupanti relativi a morti su strada (40% pedoni, 12% ciclisti), per oltre la metà caratterizzata da utenti deboli, è stato ritenuto di primaria importanza prendere provvedimenti in merito.

Uno dei più importanti traguardi sul punto, considerabile nel novero dei diritti del ciclista, è l’applicazione della legge 366/98 (obbligo di piste ciclabili nel caso di nuove strade). Secondo tale legge le strade di nuova costruzione classificate ai sensi delle lettere C, D, E, ed F (escluse, quindi, autostrade e superstrade) devono avere, per l’intero sviluppo, una pista ciclabile adiacente purché realizzata in conformità ai programmi pluriennali degli enti locali, salvo comprovati problemi di sicurezza.

Altro importante diritto è il cosiddetto diritto all’incolumità, sulla base del quale il Comune deve provvedere a realizzare o migliorare infrastrutture, tramite una serie di interventi quali:

  • progettare le ciclabili come rete continuativa;
  • proteggere le corsie ciclabili abitualmente invase da auto;
  • predisporre illuminazione dedicata agli incroci ciclopedonali;
  • sanzionare la sosta abusiva su corsie ciclabili.