Il 13 luglio 2022 è una data importante per l’Italia. È stata finalmente approvata la legge per abolire l’utilizzo degli animali nei circhi e altri spettacoli viaggianti. “Un passo avanti per il rilancio di uno spettacolo davvero umano” ha commentato la Lav. Il governo riuscirà a varare i decreti attuativi?
Il 13 luglio viene approvata in via definitiva, dall’Aula della Camera dei deputati, la legge sullo spettacolo che tutti aspettavano. Il testo legge contiene, al suo interno, una chiara indicazione affinché gli oltre 2000 animali utilizzati dalle circa 200 attività circensi del nostro Paese possano trovare una nuova vita. Nonostante ci si aspettasse uno stop immediato, come dichiarato dal responsabile Lav animali esotici Andrea Casini, il nuovo quadro legislativo non può che essere percepito come un successo. L’Italia si allinea finalmente agli oltre 50 paesi (di cui 23 appartenenti all’UE), in ultimo la Francia, che avevano già fatto questo passo.
Nel testo si sottolinea che “gli animali selvatici nei circhi sono costretti ad assumere comportamenti mai visti in natura e, sebbene alcuni di essi siano allevati in cattività da decine di generazioni, continuano comunque a seguire il comportamento tipico dei loro omologhi selvatici”. Alla luce di questa premessa, si evidenzia che “il benessere degli animali selvatici è sempre gravemente compromesso”.
Cosa cambierà?
La legge approvata il 13 luglio è, a tutti gli effetti, una legge delega che porterà ad una graduale messa al bando dello sfruttamento degli animali nei circhi e nelle esibizioni itineranti. Secondo quanto stabilito dalla legge, l’iniziativa dovrebbe concretizzarsi entro nove mesi con l’attuazione di un Decreto Legislativo, sebbene non si abbiano ancora informazioni sulle modalità e la natura di questo fermo. Una volta chiarito che l’impiego degli animali nei circhi non abbia alcun “valore educativo e culturale”, oltre a poter “incidere negativamente sulla percezione e il rispetto del pubblico per gli animali selvatici”, risulta evidente che ci troviamo di fronte ad un grande successo.
È innegabile che, dal punto di vista etico e culturale, si tratti di una grande crescita dell’Italia. I sondaggi nazionali rivelano, da ormai svariati anni, che una percentuale che oscilla fra il 73% e l’80% degli italiani è contraria all’utilizzo degli animali nei circhi. Oltre che essere etica, potremmo dire che è la scelta più democratica.
Le previsioni: quando si avrà un’abolizione reale?
La legge delega approvata in via definitiva a luglio stabilisce già che, da subito, i circhi non possano acquisire nuovi animali né far riprodurre quelli di proprietà. Ipotizzando l’uscita del decreto attuativo per questo mese, gli animali da circo non potranno più esibirsi in via definitiva a partire da settembre 2024. Sono previsti, chiaramente, una serie di incentivi economici da parte del ministero della Cultura per rendere il più agevole (e meno polemico) possibile questo passaggio. Sempre che si riesca ad emanare i decreti attuativi prima della fine di questa legislatura.
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E che ne sarà degli animali?
La legge italiana non può interferire con il diritto di proprietà privata, per cui gli animali rimarranno in possesso dei legittimi proprietari, che saranno tenuti a trovare per loro la migliore delle sistemazioni possibili. In quest’ambito, i contributi previsti per i circensi, dovrebbero favorire la migliore dismissione.
E gli acquari?
Come anche sostenuto dal Presidente della Lav, Gianluca Felicetti,la prima richiesta di intervento dell’associazione era stata estesa anche ai cosiddetti “circhi d’acqua”. Tuttavia, dal momento che i delfinari italiani non rientrano formalmente nelle competenze del ministero della Cultura (ma in quello della Transizione Ecologica), la legge delega attuale non è da considerarsi estesa agli ultimi due delfinari presenti in Italia.