Naspi: in cosa consiste l’indennità mensile di disoccupazione

CONGEDI_INPS NASPI

La Naspi ha sostituito il vecchio meccanismo dell’indennità di disoccupazione. Cerchiamo di capire come funziona questo ammortizzatore sociale con una guida completa

 

Quando arriva il pagamento della Naspi ad agosto 2022? In questi giorni roventi è una delle domande più digitate sui motori di ricerca in internet. Sono tanti i lavoratori, soprattutto insegnanti e operatori delle scuole pubbliche con contratto a tempo determinato, ad aver inoltrato richiesta immediatamente dopo la chiusura dell’anno scolastico. Queste persone aspettano da oltre un mese l’accredito della prima indennità di disoccupazione, appunto la Naspi, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego.

Purtroppo a oggi non è stato reso un calendario preciso. Il pagamento Naspi di questo mese dovrebbe essere liquidato nella settimana che va da lunedì 8 agosto al giovedì 11. In realtà le date variano. Lunedì 8 agosto dovrebbe toccare ai richiedenti delle province di Roma, Latina, Napoli, Pozzuoli, Cagliari. Martedì 9 toccherebbe a Ferrara e giovedì 11 a Bari e Siracusa. Le date sono indicative, non ufficiali, tuttavia è possibile controllare lo stato della domanda e l’aggiornamento dei pagamenti sulla piattaforma MyInps.

 

Come funziona la Naspi

La nuova Naspi è una misura istituita per garantire una continuità di reddito per coloro che incorrono in un periodo di disoccupazione involontaria. È stata introdotta dal governo Renzi nel quadro del cosiddetto Jobs Act (Decreto Legislativo del 4 marzo 2015, numero 22). Tale atto ha previsto anche la Disoccupazione per i Collaboratori (Dis-Coll) e l’Assegno di Disoccupazione (Asdi).

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Prima del 2013 (riforma Fornero) c’era l’indennità di disoccupazione di 2 tipi:

  • Indennità di disoccupazione ordinaria;
  • Indennità di disoccupazione con requisiti ridotti.

 

La Riforma del lavoro Fornero sostituì i precedenti trattamenti di indennità di disoccupazione con degli ammortizzatori che furono chiamati Aspi e MiniAspi.

 

Differenza tra Naspi e indennità di disoccupazione

Con la Naspi tuttora in vigore cambia che l’indennità di disoccupazione attualmente si riduce del 3% ogni mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione. Comincia a ridursi dall’ottavo mese se chi la riceve ha più di 55 anni. Per i casi di disoccupazione avvenuti fino al 31 dicembre 2021 invece il cosiddetto décalage (la riduzione) avviene a partire dal quarto mese di fruizione.

Invece, la vecchia indennità di disoccupazione ordinaria, prevedeva il 60% dello stipendio (lordo) precedentemente percepito per 6 mesi, il 50% dello stipendio (lordo) dal 7º all’8º mese, il 40% dello stipendio (lordo) per i restanti mesi (solo per lavoratori con più di 50 anni di età).

Come si calcola

Occorre sommare tutte le retribuzioni imponibili ai fini previdenziali ricevute negli ultimi 4 anni, e dividere il risultato per il numero di settimane di contribuzione. Infine, il quoziente ottenuto deve essere moltiplicato per il coefficiente 4,33. Se dal risultato di tale calcolo la retribuzione mensile è pari o inferiore al minimale mensile fissato dall’Inps che è di 1.250,87 euro (importo aggiornato al 2022), l’importo della Naspi è pari al 75% della suddetta retribuzione. Se è oltre la soglia di 1.250,87, a questo 75% bisognerà aggiungere un importo pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo. L’importo massimo dell’indennità non può superare i 1.360,77 euro al mese (importo aggiornato al 2022).

Quanto dura

L’indennità è calcolata in base alla retribuzione media percepita dal lavoratore negli ultimi 4 anni e per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione versata negli ultimi 4 anni, per una durata massima di 24 mesi, al termine dei quali è possibile richiedere l’assegno sociale mensile di 468,10 euro, pagato per tredici mensilità l’anno.

L’indennità può essere riscossa tramite accredito su conto corrente bancario o postale, su libretto postale o tramite bonifico presso ufficio postale nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Il conto corrente deve necessariamente essere intestato o cointestato al richiedente la prestazione.

Secondo le vigenti disposizioni di legge, le pubbliche amministrazioni non possono effettuare pagamenti in contanti per prestazioni il cui importo netto superi la soglia stabilita dalla legge (attualmente 1.000 euro).

 

Bonus 200 euro

Il bonus 200 euro spetta anche ai disoccupati titolari di Naspi o Dis-Coll nel mese di giugno 2022 e a coloro che hanno fruito della disoccupazione agricola nel 2022. Il pagamento del bonus 200 euro è stato confermato dal decreto Aiuti ma non sarà disponibile per il mese di agosto. Sarà accreditato a settembre.

 

Pagamento agosto 2022

È possibile controllare lo stato della domanda e lo stato del pagamento Naspi agosto 2022 accedendo nell’area riservata del servizio MyInps, del sito Inps, dove potrete consultare il Fascicolo previdenziale. L’accesso è consentito attraverso lo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), o Cns (Carta Nazionale dei Serivizi). O ancora tramite Cie (Carta di Identità Elettronica).

Una volta effettuato l’accesso per controllare la data di pagamento della Naspi di agosto bisogna seguire la seguente procedura:

  • cliccare su “prestazioni”;
  • premere su “pagamenti”;
  • si aprirà la scheda “Disoccupazione non agricola”;
  • cliccare su “prestazione”;
  • apparirà la data di disponibilità del pagamento che spesso non coincide con quella di elaborazione.

Sulla piattaforma MyInps è disponibile la sezione “Notifiche” attraverso la quale l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale invia le comunicazioni personali, compresi gli avvisi di pagamento in corso o pagamenti effettuati.

La dicitura “pagamento in corso” significa che il sussidio viene erogato entro 15 giorni o anche 20 dall’accoglimento della richiesta.

 

A chi spetta

Il sussidio spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione, comprese le seguenti figure professionali:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

A partire dal 1° gennaio 2022 la prestazione spetta anche agli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.

 

Non possono accedere all’indennità di disoccupazione i:

  • dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • gli operai agricoli a tempo determinato;
  • i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • i lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • i lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la Naspi.

 

L’indennità spetta a partire:

  • dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno successivo alla cessazione, ma entro i termini di legge;
  • dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul lavoro/malattia professionale o preavviso, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata dopo l’ottavo giorno ma entro i termini di legge;
  • dal trentottesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, se la domanda viene presentata entro il trentottesimo giorno. Dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata oltre il trentottesimo giorno successivo al licenziamento, ma entro i termini di legge.

 

Cosa sapere

L’eventuale rioccupazione nel corso degli otto giorni che seguono la cessazione non dà luogo alla sospensione della prestazione e dovrà essere presentata una nuova domanda di Naspi in caso di cessazione involontaria dalla suddetta rioccupazione.

La Naspi è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione di prestazioni di disoccupazione. Analogamente non è computata la contribuzione che ha prodotto prestazioni fruite in unica soluzione in forma anticipata.

Chi intende avviare un’attività lavorativa autonoma o d’impresa individuale o vuole sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, nella quale il rapporto mutualistico ha come oggetto la prestazione di attività lavorativa da parte del socio, dopo l’accoglimento della domanda di indennità, può richiedere la liquidazione anticipata e in un’unica soluzione della spettante Naspi.

Anche in caso di servizio civile, le somme percepite dai volontari sono interamente cumulabili con la Naspi e il beneficiario non è tenuto a effettuare all’Inps alcuna comunicazione relativamente allo svolgimento del servizio civile e all’importo del compenso annuo percepito.

 

Quando viene sospeso l’assegno

La prestazione è sospesa in caso di rioccupazione con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi. L’indennità è sospesa d’ufficio per la durata del rapporto di lavoro sulla base delle comunicazioni obbligatorie, salvo che il beneficiario della prestazione non effettui la comunicazione del reddito annuo presunto ai fini del cumulo e sempre che il reddito sia inferiore a 8.173,91 euro. Decade anche in caso di nuova occupazione in paesi dell’Ue o Stati con cui l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione o in paesi extracomunitari.

Il lavoratore decade dal diritto alla prestazione se perde lo stato di disoccupazione. Ma anche quando inizia un’attività di lavoro subordinato, di durata superiore a sei mesi o a tempo indeterminato. Quando non comunica, entro un mese dalla domanda della Naspi, il reddito annuo che presume di trarre da uno o più rapporti di lavoro subordinato part-time rimasti in essere all’atto di presentazione della domanda. Quando inizia un’attività lavorativa autonoma o parasubordinata senza comunicare all’Inps il reddito annuo presunto entro un mese dal suo inizio o dalla data di presentazione della domanda se l’attività lavorativa autonoma o l’iscrizione alla Gestione Separata era preesistente alla domanda stessa. Se raggiunge i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato. Decade se acquisisce il diritto all’assegno ordinario di invalidità e non opta per l’indennità Naspi.