Tessuti riciclati: 5 tipologie innovative derivate dagli scarti

tessuti riciclati

Negli ultimi anni sta sempre più sviluppandosi una maggiore consapevolezza ecologica che si riflette, tra gli altri settori, in quello della moda. In pratica aumenta l’interesse dei consumatori verso i tessuti di riciclati

Innovazione tecnologica e ricerca hanno garantito il conseguimento di risultati brillanti nel settore tessile, con la produzione di tessuti “green” e la promozione di un’economia circolare. In questo contesto un ruolo di rilievo è svolto dall’upcycling, quel processo secondo cui si utilizzano gli scarti della creazione di un prodotto per dar vita ad un prodotto completamente differente.

Vi presentiamo 5 tipologie di tessuti riciclati innovativi derivati dagli scarti che presentano un ridotto impatto ambientale, mantenendo le loro caratteristiche di eleganza e versatilità.

Orange Fiber

Questa lista non può che cominciare con un colosso della moda green, Orange Fiber, che dal 2014 si occupa di brevettare e produrre tessuti sostenibili per la moda da sottoprodotti della spremitura delle arance. Orange Fiber ha ideato un processo di lavorazione che permette di produrre, a partire dalla cellulosa delle bucce d’arancia, un tessuto simile alla seta. La startup siciliana, partendo dagli scarti di arance e agrumi in generale, è in grado di realizzare un prodotto morbido, di alta qualità e leggermente lucido. Orange Fiber si presta a diversi tipi di creazioni ed è piuttosto versatile, essendo disposto a mescolarsi con altri prodotti ecosostenibili (come il cotone vegetale). Tra le altre cose, questo tipo di tessuto è biodegradabile.

Milk Fiber

Ideata dalla giovane startup Origami Organics, la milk fiber o “fibra di latte” ha letteralmente invaso l’eco-fashion infantile. La fibra ottenuta dal latte, un prodotto apparentemente così distante dal mondo della moda, ha un’innumerevole quantità di vantaggi:

  • È ipoallergenica
  • È antibatterica
  • È idratante
  • Resiste bene all’usura
  • Protegge dai raggi UV
  • Agevola la traspirazione della pelle assorbendo il sudore
  • È biodegradabile
  • È compatibile con tutti i tipi di pelle perché priva di componenti potenzialmente irritanti

Le ricerche della Origami Organics, oltre che fornire un prodotto 100% ecosostenibile, hanno ridotto di molto il rischio di contrarre dermatiti atopiche nell’infanzia, nella maggior parte dei casi dovute agli agenti chimici utilizzati nella comune produzione di tessuti.

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Piñatex

Partorito dalla mente geniale della startup Ananas Anam, Piñatex è il tessuto naturale realizzato con fibra di foglie di scarto di ananas. Oltre che essere sostenibile e cruelty free, l’approccio è anche etico, dal momento che sostiene la comunità agricola con il fine di promuovere lo sviluppo sociale.

“Design is not just about product. Design is about responsibility.”

Con queste parole, la vera promotrice dell’idea Carmen Hijosa fa riferimento alla sua idea di design e economia. La materia prima di Piñatex® è un prodotto di scarto, ovvero le foglie di ananas, a cui segue l’aggiunta di una bioplastica che si ricava dal mais (PLA). Sottoposto ad un adeguato trattamento, assume tutte le caratteristiche di pigmentazione, finitura, texture, resistenza e impermeabilizzazione che farebbero invidia a qualunque altro tessuto di alta moda!

Apple Skin

Ancora una volta l’Italia si mette in gioco nella corsa all’ecosostenibilità lanciando Apple Skin, letteralmente “pellemela”. Apple Skin è un’alternativa ecologica promossa dall’azienda Frumat, fondata nel 2008 in Trentino- Alto Adige. Per realizzare i suoi prodotti, Frumat recupera circa 30 tonnellate di scarti di mele al mese dalle aziende del territorio, che vengono così sgravate dal costo di smaltimento, per realizzare accessori,vestiti, calzature e arredi. Il risultato è un materiale a base di cellulosa vegetale caratterizzato da una varietà di trame, spessori e colori. È 100% cruelty free ed altamente performante. Le sue caratteristiche principali? Luminosità, morbidezza, asciugatura rapida e resistenza del colore. La miscela con altre fibre, quali l’Elastan, gli conferisce importanti doti di elasticità.

Econyl

Per finire, vi presentiamo la fibra sintetica ecologica realizzata grazie all’utilizzo di reti da pesca dismesse, rifiuti plastici industriali, tappeti domestici dismessi e altri scarti. Ideale per abbigliamento, accessori, costumi da bagno, scarpe e borse, Econyl tenta di riutilizzare in modo sostenibile gli scarti plastici, con processi di lavorazione a basso impatto ambientale. Il tutto,massimizzando le possibilità di riciclo e dando un forte impulso alla moda circolare.

ECONYL® è sostanzialmente nylon riciclato, che ha le stesse identiche caratteristiche di quello da fonte standard, ma può essere rigenerato, ricreato e rimodellato all’infinito.