Vuoto a rendere: dove e come funziona in Europa la cauzione sulla plastica

Nei 13 paesi dove è in vigore il vuoto a rendere, si intercetta fino al 97% delle bottiglie in Pet. La cauzione ottimale? Tra 15 e 20 centesimi. Ma l’Italia è in grande ritardo e da un anno manca l’Ok del ministro Cingolani per far partire il sistema

Ogni anno le pubbliche amministrazioni spendono 12 euro per ogni cittadino per rimuovere i rifiuti abbandonati in strada, nei parchi, sulle spiagge. Nel Regno Unito i costi del cosiddetto littering – la pulizia degli spazi pubblici “sporcati” da bottiglie, lattine e imballaggi vari – ammontano a 660 milioni di sterline – 790 milioni di euro – all’anno.
Il rimedio? Lo sviluppo dei Drs, dei sistemi di recupero dietro cauzione, presenti attualmente in solo 13 paesi europei (Italia esclusa). Il richiamo a questi sistemi di raccolta incentivata è presente già nella Strategia europea per la plastica nell’economia circolare del 2018 nella quale la Commissione raccomanda alle autorità nazionali e all’industria “l’introduzione di sistemi di cauzione-rimborso, soprattutto per i contenitori per bevande”.

VUOTO A RENDERE CAUZIONE
IL SERVIZIO SUL VUOTO A RENDERE E SUL DEPOSITO SU CAUZIONE LO TROVATE NEL NUMERO DI LUGLIO DEL SALVAGENTE. IN EDICOLA O IN EDIZIONE DIGITALE QUI

A buon rendere

In questi anni, ad eccezione del nostro paese, della Francia e, a parte alcune esperienze localizzate, della Spagna, molti paesi hanno fatto passi importanti verso l’adozione dei sistemi cauzionali. Ancora una volta a guidare questo processo sono i paesi del Nord Europa, gli scandinavi in testa. Lo stato dell’arte viene illustrato dal recente report del Laboratorio Ref Ricerche “Plastica monouso e obiettivi di intercettazione. Le soluzioni in campo”.
In Svezia il Drs è attivo dal 1984, in Finlandia dal 1996 e in Germania, un esempio per le performance raggiunte, dal 2003. Slovacchia, Lettonia e Malta sono le ultime “entrate” avendo introdotto il deposito cauzionale nazionale quest’anno. E se da noi ancora si ragiona su quando e come farlo partire, la Germania e i Paesi Bassi hanno recentemente deciso di estendere i propri sistemi Drs, includendo ulteriori tipologie di bevande (succhi dal 2022 e latte dal 2024 in Germania) e ulteriori tipologie di imballaggi (bottiglie in Pet inferiori a mezzo litro dal 2021 e lattine dal 2022 nei Paesi Bassi).

Il deposito su cauzione funziona

Inutile parlare delle performance raggiunte: ovunque la raccolta incentivata aumenta gli imballaggi intercettati a livelli del 90%. Alcuni record sono significativi: in Germania si raccoglie il 97% delle bottiglie in Pet, il 99% dei contenitori in metallo e in Croazia si intercetta l’89% del vetro immesso sul mercato.
Il valore della cauzione varia da paese e paese ma anche in base al tipo di materiale che viene conferito alle “macchinette” mangia imballaggi. Per il Pet si va da un minimo di 7 centesimi della Croazia a un massimo di 40 centesimi in Finlandia e Danimarca.

Spiega al Salvagente Paolo Azzurro autore del report di Ref Ricerche: “Il valore della cauzione non deve essere troppo basso ma nemmeno troppo elevato (20-25 cent) in modo tale da costituire un valido incentivo alla restituzione dei contenitori usati”. Una cauzione troppo alta, ad esempio, potrebbe convincere i consumatori più pigri a preferire il latte nel Tetrapack piuttosto che nella bottiglia di plastica. Viceversa un valore al di sotto dei 10-15 centesimi potrebbe essere poco invitante per conferire gli imballaggi alle macchinette di raccolta.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Chi si occupa del sistema

Un elemento di differenza dei sistemi adottati nei vari paesi europei è nell’organizzazione della filiera: centralizzata o decentralizzata. In 12 paesi sui 13 che hanno adottato un Drs (in pratica tutti eccetto la Germania) è stato introdotto un sistema centralizzato dove la gestione del meccanismo di deposito è affidata a un unico soggetto senza scopo di lucro, un’organizzazione no profit costituita generalmente dai produttori di bevande e dai rivenditori. L’ente si occupa di tutto – dalla raccolta o alla vendita della materia prima riciclata fino alla gestione economica della cauzione – ed è questo il modello al quale l’Italia guarda.
Nei sistemi decentralizzati, in vigore in Germania ma anche in alcuni Stati degli Usa, sono i produttori e gli importatori di bevande a occuparsi della gestione e dell’amministrazione del sistema. La distribuzione rimane proprietaria del materiale raccolto presso i propri punti vendita e può rivenderlo sul mercato o utilizzarlo per la produzione di imballaggi a marchio proprio. Un sistema che potrebbe però escludere i distributori più piccoli e limitare territorialmente la raccolta incentivata.