Beluga: 10 curiosità sul “canarino di mare”

L’esistenza del beluga è il termometro dello stato di salute dell’ambiente. Classificato come “a rischio minimo” di estinzione, un animale capace di imitare la voce umana. Ed è in possesso di un sonar biologico molto efficiente

 

Nel film d’animazione del 2016 “Alla ricerca di Dory” diretto da Andrew Stanton e prodotto dai Pixar Animation Studios, con il supporto di Walt Disney, la protagonista Dory, un piccolo pesce chirurgo, tenta di ritrovare i suoi genitori dai quali è stata separata. Lungo la strada viene aiutata dalla sua amica d’infanzia Destiny, uno squalo balena, e da Bailey, un beluga che crede di aver perso la sua abilità di ecolocalizzazione a seguito di una testata. Ammette di sentirsi “stupida” e di non riuscire ad attivare la sua posizione eco, come richiesto da Destiny.

 

10 curiosità sui beluga

1) L’ecolocalizzazione della quale parla Destiny nel cartoon Walt Disney è chiamata anche biosonar. È un sonar biologico, naturale, di cui sono dotati alcuni mammiferi quali pipistrelli, delfini ed altri odontoceti come appunto il beluga. Il termine è stato coniato da Donald Griffin nel 1944, che fu il primo a dimostrarne l’esistenza nei pipistrelli. Anche i guaciari, uccelli che vivono nelle grotte, utilizzano questo sistema. Per i beluga è come un occhio sonoro, perché ad elevate profondità la visibilità è limitata, perciò emettono suoni in alta frequenza. L’ecolocalizzazione è usata anche per l’orientamento e la ricerca del cibo o la caccia in vari ambienti.

2) Il beluga adulto (nome scientifico Delphinapterus leucas) può raggiungere gli oltre 4 metri di lunghezza. Le femmine possono pesare dai 700 ai 1200 chili, i maschi fra i 1100 e i 1600. È dotato di testa piccola e tondeggiante e non possiede pinne dorsali. Il suo aspetto visivo non tradisce il carattere dolce e giocherellone. È un animale molto curioso e socievole, che ama tanto giocare.

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3) Comunemente sono conosciuti come balene bianche, tuttavia non appartengono a questo gruppo di animali.

4) Ai beluga piace la musica, e infatti sono soprannominati “canarini di mare”. Grazie ai loro sonar comunicano con acuti e vocalizzi che rievocano le note musicali. Quando interagiscono con l’uomo attraverso la musica dimostrano anche di sapersi muovere a tempo.

5) Sono capaci di imitare la voce umana. Indimenticabile Noc, il beluga della National Marine Mammal Foundation di San Diego, celebre per riprodotto dei vocalizzi tipici di una conversazione tra esseri umani.

6) Il beluga “sorride”. A differenza di altri cetacei che presentano un “sorriso” piuttosto statico, il beluga, grazie alle vertebre cervicali mobili, riesce ad ottenere una grande diversità di espressioni.

7) Sia la Marina militare degli Stati Uniti, che quella russa, hanno utilizzato i beluga nelle operazioni di sminamento nei mari artici. In un caso, un beluga in cattività ha aiutato un sub in difficoltà mentre stava eseguendo un’immersione nella sua piscina, riportandolo in superficie e, probabilmente, salvandogli la vita.

8) Il beluga può vivere fino al mezzo secolo.

9) Il beluga è oggetto di caccia per via del suo grasso e per le carni che vengono consumate o trasformate in mangime per i visoni d’allevamento.

10) Secondo alcune stime, ne sono rimasti solo 100mila esemplari, a causa della caccia di questi animali. Il beluga è considerato un ottimo indicatore dello stato di salute dell’ambiente grazie alla sua lunga vita. Questo animale è classificato come “a rischio minimo” di estinzione dall’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura). Ma c’è ancora molta incertezza sul numero effettivo di esemplari presenti, soprattutto nell’Artico russo.