Coppetta mestruale: i pro e i contro dell’alternativa agli assorbenti

COPPETTA MESTRUALE

Qualche medico è scettico ma gran parte delle donne che hanno optato per la coppetta mestruale sono entusiaste. Vediamo vantaggi e svantaggi dell’alternativa eco-sostenibile a tamponi e assorbenti. E i miti da sfatare sul suo uso

 

L’ecologia entra anche nell’intimo e nella cura dell’igiene personale. L’intimo in rosa si tinge così di verde sostenibile: al posto degli assorbenti o dei tradizionali tamponi o salvaslip usa e getta, si stanno diffondendo gli slip assorbenti lavabili e la coppetta mestruale. Quest’ultima soluzione consiste in un dispositivo che viene indossato all’interno della vagina durante le mestruazioni per raccogliere il fluido mestruale. Gli assorbenti lavabili sono realizzati in cotone, mix di cotone o fibre sintetiche.

La coppa mestruale può essere di 2 tipi:

  • Coppetta mestruale sagomata a forma di campana, fatta di silicone medicale che ha sostituito le versioni in latex non tollerato da tutte le donne. È riutilizzabile e può durare fino a 10 anni se ben conservata.
  • Coppetta mestruale a diaframma contraccettivo (ma non è un dispositivo anticoncezionale) ed è indicato come mono-uso e usa-e-getta.

I vantaggi della coppetta mestruale

Il primo tipo di coppa mestruale, quella sagomata a forma di campana, è il più ecologico. I vantaggi sono per la tasca e per l’ambiente, e sono:

  • Risparmio economico: le coppette non usa e getta hanno un prezzo che varia dai 10 ai 35 euro. Esistono varie soluzioni, come il kit da due coppette, oppure completo di porta coppetta, con igienizzatore e coppetta. La coppetta a campana può durare persino 10 anni, se ben conservata.
  • Minore inquinamento rispetto agli assorbenti tradizionali. È la soluzione più green per questo tipo di trattamenti.
  • Non eleva il muco cervicale (a differenza dei tradizionali assorbenti). Grazie al materiale in silicone, è tollerata anche da donne allergiche o con tessuto cutaneo molto sensibile.
  • Una sua diffusione potrebbe contrastare la povertà e il problema delle infezioni, soprattutto nei Paesi con scarsi standard igienico-sanitari.
  • Le coppette mestruali non sono né fastidiose, né pericolose. Al contrario, tenere per troppo tempo gli assorbenti interni può portare alla sindrome da shock settico.

 

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Gli svantaggi:

  • La coppetta mestruale non permette il deflusso completo del sangue mestruale su tutte le pareti;
  • Il sangue ristagna all’interno della coppetta, che può resistere fino a 9 ore senza dover essere svuotata, il quale potrebbe dare vita al proliferare di batteri, anche nocivi;
  • Sconsigliata dopo un parto naturale, un aborto o un’operazione.
  • Va utilizzata con attenzione quando si è vergini da rapporti sessuali, poiché l’imene intatto potrebbe non permettere alla coppetta di inserirsi al meglio, rischiando di lacerarlo.

I falsi miti sulle mestruazioni

Da una recente indagine condotta da Intimina (un marchio del settore che produce coppette mestruali) , è emerso che quasi il 79% delle donne intervistate si prende un giorno libero dall’allenamento prima delle mestruazioni, anche per paura di perdite. Un falso mito perché gli studi scientifici dimostrano che l’attività sportiva migliora durante i giorni del ciclo. Non è questo l’unico luogo comune: pensiamo alla convinzione diffusa che in quei momenti non bisogna toccare le piante e non avere rapporti sessuali, non fare il bagno o la doccia.

 

Si può fare sesso durante le mestruazioni?

Assolutamente sì! Lo studio di Intimina dimostra che su questo punto ci sono falsi miti. Si possono avere rapporti tranquillamente. La coppetta mestruale è un dispositivo utile che protegge dal timore di sporcare. In commercio ci sono coppette mestruali specifiche per i rapporti sessuali.

 

Si può nuotare al mare durante il ciclo?

Anche questo problema si risolve con la coppa mestruale specifica. Invece, con un assorbente interno, nuotare potrebbe essere scomodo.

I medici scettici

Nonostante il successo di questi strumenti non tutti i medici sono convinti della loro validità. Scettico, per esempio, si era dimostrato in un intervista al Salvagente, Carlo Maria Stigliano, ginecologo dell’Aogoi: “Il rischio che con l’utilizzo di queste coppette possa crearsi una situazione che favorisca lo sviluppo di germi è molto alto. Il principio di difesa naturale è basato sull’acidità ambientale della vagina che si abbassa con il sangue mestruale, alcoleico. Il meccanismo di difesa naturale prevede che la vagina si difenda inclinandosi verso il basso per favorire la fuoriuscita del sangue: la coppetta, in questo senso va contro natura”.

Donne entusiaste, ma come sceglierla?

Si tratta di una vera e propria coppa, per lo più in silicone, che, posizionata nella vagina, raccoglie il flusso anziché assorbirlo. Per scegliere quella più adatta è necessario avere un’ottima conoscenza del proprio corpo. Innanzitutto per individuare la taglia giusta: in vendita ci sono varie misure, dalla S alla XL, e nella scelta non si può prescindere dall’età, dal numero di figli avuti tramite parto vaginale, dal tipo di flusso, dallo stato del proprio pavimento pelvico e dalla sensibilità della persona.
Seguendo i consigli di chi l’ha provata, possiamo dire che le donne che hanno meno di 30 anni e non hanno avuto figli, con un ciclo non particolarmente abbondante e con molta attitudine allo sport, possono tranquillamente scegliere una taglia medio/piccola. Al contrario quelle con più di 30 anni, con figli, poco sportive e con flusso abbondante devono optare per taglia medio/grande.

Le caratteristiche importanti

Anche la consistenza è fondamentale nella scelta del prodotto più adatto. Alcune coppette sono più morbide e flessibili di altre: la scelta della tipologia dipende molto dalla sensibilità di ogni donna, ma più che altro dalla tonicità del pavimento pelvico.
Un’altra caratteristica da considerare al momento dell’acquisto è quella della lunghezza della coppetta, che può variare in base alla marca ma anche al modello. La lunghezza è un parametro fondamentale e garantisce la comodità ma per scegliere quella che ci darà meno fastidio possibile bisogna conoscere sia la consistenza che la posizione della cervice uterina: in questa analisi è indispensabile un aiuto del ginecologo al quale, comunque, vi consigliamo di rivolgervi prima di decidere di abbandonare gli assorbenti per le più ecologiche coppette mestruali.

Il test francese: materiali sicuri

La rivista 60 Millions de Consommateurs  ha analizzato 4 coppette alla ricerca di bisfenolo, ftalati e idrocarburi policiclici aromatici. La

Dunque, oltre ad un vantaggio economico e ambientale, le coppette possono definirsi anche sicure sotto il profilo della possibile contaminazione. Un dato non trascurabile visto che il loro uso prevede che siano collocate all’interno della vagina e la presenza di uno degli interferenti endocrini sarebbe potuta essere molto rischiosa. buona notizia è che in nessuno dei 4 modelli sono state trovate queste sostanze.