Allattare è ciò che più naturale possa fare una madre, ma essendo una scelta non c’è giusto o sbagliato. Di seguito i consigli per conservare al meglio il latte materno e assicurare un ricco pasto al neonato.
Non ci sono regole su come essere madri o padri, o genitori. Su come educare i figli esistono scuole di pensiero, comportamenti in linea di massima, ma non c’è la migliore soluzione di tutte. L’importante è non far mancare l’affetto e l’amore. Anche sulle modalità di allattamento del neonato troppo spesso subiscono il peso del giudizio morale, ritrovandosi il dito puntato contro. Latte materno o latte artificiale? Al biberon o con il seno in pubblico? L’importante è nutrirlo con amore. E come farlo dovrebbe essere solo una libera scelta.
Tra l’altro, vi diamo una notizia che per alcuni sembrerà uno scoop: sapevate che anche i padri allattano i figli? E non ci sarebbe proprio nulla di male. Ciascun genitore dovrebbe solo preoccuparsi di offrire, responsabilmente, il meglio per il proprio bebè.
Detto ciò, senza avventurarsi in giudizi, sappiamo che il latte materno non è equivalente al latte artificiale; quest’ultimo spesso viene scelto in caso di necessità.
Le indicazioni di Oms e ministero.
Secondo le indicazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), condivise anche dal ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe essere effettuato, in maniera esclusiva, nei primi 6 mesi di vita e può essere continuato, anche dopo lo svezzamento, per 2 anni ed oltre, secondo il libero desiderio della mamma e del bambino.
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Il latte materno è un tessuto vivente, come il sangue, i cui componenti (cellule, ferro, ormoni, vitamine, fattori di crescita, e altro) si modificano continuamente, di mese in mese, di giorno in giorno, nel corso della stessa giornata e anche durante una poppata, per adeguarsi perfettamente alle esigenze del bambino e della mamma.
Cosa contiene il latte materno.
Il latte materno è composto da nutrienti specifici perfettamente adeguati ai bisogni del bambino: dal colostro che ricopre e protegge la mucosa gastrica del neonato al latte maturo che aiuta il bambino a crescere forte.
Il latte materno contiene carboidrati, proteine, grassi così composti:
- Lattosio, che fornisce da solo il 40% dell’apporto nutritivo, fondamentale per lo sviluppo cerebrale del neonato insieme agli oligosaccaridi, indispensabili per la protezione dalle infezioni intestinali;
- Caseina, la proteina più importante del latte materno che svolge importanti funzioni antibatteriche e le sieroproteine che lo rendono molto digeribile;
- Acidi grassi essenziali e polinsaturi, fondamentali per lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso, che dipendono in parte dall’alimentazione della donna.
Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che proteggono il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, riducendo l’incidenza e la durata di gastroenteriti, infezioni respiratorie, allergie e aiutano anche lo sviluppo intestinale.
E il latte artificiale?
La ricerca scientifica è sempre all’opera per migliorare la qualità del latte artificiale. Ci sono prodotti di ultima generazione molto più ricchi di lattosio, oli vegetali, acidi grassi, vitamine e minerali, enzimi e aminoacidi, studiati anche per contrastare problemi come coliche o stipsi. Per i bimbi allergeni ci sono quelli privi di lattosio, o anche a base di proteine per la crescita.
Va detto però che decenni di accurate operazioni di marketing hanno insinuato in molti la convinzione, a volte persino inconsapevole, che il latte artificiale, in polvere o liquido, sia come quello della mamma, che all’occorrenza il sostituto sia equivalente all’originale. Ovviamente non è così. E le nostre analisi su 18 formule condotte non più di due anni fa, hanno aggiunto un ulteriore tassello, mettendo in evidenza che il latte artificiale non è uguale a quello materno anche per la presenza, seppur in minime quantità, di micotossine.
I dubbi e le paure infondate.
Molte giovani donne alle prese con il primo figlio sono convinte di non avere abbastanza latte per nutrire adeguatamente il proprio figlio. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di paure infondate perché solamente l’1% delle neomamme ha veramente problemi che impediscono al bambino di nutrirsi dal seno. Per tutte le altre, è solo una questione di tempo. L’importante è non scoraggiarsi e favorire pazientemente la suzione continua del piccolo, in modo da allenarsi a produrre tutto il latte di cui necessita per crescere in salute.
Le ultime novità.
Dalla Regione Umbria arriva una proposta di legge per l’istituzione di una banca del latte materno, presentata dal consigliere regionale Manuela Puletti, e sottoscritta dal suo collega Valerio Mancini.
Invece negli Stati Uniti è scoppiata la crisi del latte artificiale, Paese dove il mercato è dominato da poche industrie. La chiusura di un impianto ha fatto implodere il sistema. Così, il tema dell’allattamento al seno diventa sempre più diffuso. Per aiutare le tante mamme in difficoltà, Lucie Fink, nota influencer statunitense, ha deciso di donare il suo latte materno in eccesso e ha realizzato un tutorial su TikTok per insegnare ad utilizzare il tiralatte.