Con l’impennata dei costi del gas è inevitabile che nei condomini l’amministratore preveda un maggiore esborso per le bollette del riscaldamento. Come controllare che si tratti di stime corrette, chiede un lettore, e come intervenire? Ci aiuta Valentina Masciari, Konsumer Italia
Caro Salvagente, a settembre 2021 l’amministratore ha comunicato la spesa preventiva individuale per la stagione invernale 2021-2022, che va da ottobre ad aprile.
E noi abbiamo pagato.
Il nostro condominio ha la gestione del riscaldamento, compresa la fornitura dell’energia stessa, a cura di una società locale, un grossista, ed è seguita, come nostro intermediario dall’amministratore che riceve un congruo compenso annuale per questo servizio.
Adesso ho chiesto all’amministratore che ripercussioni avrà la guerra in atto sui costi.
L’amministratore, ha parlato di aumenti avvenuti, e ha parlato di rate aggiuntive, almeno il 40% del totale pagato.
Alla domanda su quali basi lui avesse tratto queste conclusioni, la sua risposta è stata che è quello che dicono i media.
Ora, io vorrei sapere da voi, per favore, quale sarebbe la procedura corretta che dovrebbe essere seguita per calcolare correttamente i costi totali del servizio, senza incorrere in manovre profittatorie da parte della società fornitrice e dell’amministratore.
I miei/nostri dubbi sono: c’è un indice ufficiale statale che certifica gli aumenti dei costi dell’energia da usare come riferimento (tipo l’indice generale Istat)?.
Un contratto annuale di una grossa società , effettuato a settembre 2021, non dovrebbe avere, a sua volta, i prezzi di acquisto della materia prima al riparo dagli aumenti avvenuti ben dopo?
Vorremmo anche capire da che momento si devono considerare effettivi, se ci sono, gli aumenti dei costi delle materie prime per l’energia (esempio su un periodo di 7 mesi, se gli aumenti sono avvenuti dal quinto mese in poi, dovrebbero essere calcolati solo sui mesi 5-6-7, no?).
Lettera firmata
Cari lettori, le rate aggiuntive, purtroppo, non sono infrequenti in questo periodo di aumenti esasperati del gas. Abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, di chiarire i suoi e con ogni probabilità i dubbi di molti in questo senso.
Vediamo cosa ci ha risposto.
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Partendo dal presupposto che si tratta della gestione di un condominio e non dell’utenza di un singolo privato, il condominio elabora un bilancio delle spese ed entrate per il nuovo anno, ed è corretto prevedere nel preventivo l’aumento dei costi di energia e gas, per evitare conguagli o peggio l’impossibilità di far fronte al pagamento delle fatture, visto l’andamento attuale dei prezzi.
Fra l’altro non si ha ben chiaro il limite temporale entro il quale avverrà l’inversione di tendenza dei prezzi e comunque, il quadro attuale non fa ben sperare.
Questa la situazione generale.
Nel dettaglio di quello che scrive il lettore, credo sia necessario, oggi più che mai, per un corretto contenimento dei costi, verificare il tipo di contratto sottoscritto dal condominio e chiaramente le condizioni accettate, ad esempio verificare se si tratta di un contratto a prezzo fisso o variabile.
Chiaramente se è un contratto a prezzo variabile, che prima era sicuramente la formulazione più vantaggiosa, adesso si sono subiti gli aumenti.
Andrebbe poi verificato se nel corso di questo anno, sono state comunicate da tale società fornitrice eventuali variazioni unilaterali e magari, iniziare a fare dei confronti anche con offerte di altri fornitori, perché attualmente converrebbe un’offerta a prezzo fisso che per certo, non avrà i prezzi di qualche mese fa ma, può mettere al riparo da ulteriori oscillazioni a rialzo.
Aggiungo anche, che l’aumento dei prezzi delle materie prime, è iniziato da luglio 2021, anche se in modo più contenuto, per poi arrivare ai picchi attuali e quindi, concretamente gli aumenti si sono iniziati a percepire in modo più consistente a partire dalle fatture di competenza del nuovo anno.
Più che cercare la certificazione degli aumenti dei prezzi delle materie prime, che sono indiscutibili, suggerirei di verificare concretamente cosa si sta pagando attualmente e scegliere le offerte che consentano di subire meno questa situazione e magari confrontarsi con il proprio amministratore di condominio per capire la strategia adottata in merito.