Introdotti nel 2017, i 24 crediti formativi necessari per avviarsi all’insegnamento verranno sostituiti da tre nuovi percorsi: ordinario, transitorio, e facilitato. tutte le novità contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri
Il consiglio dei ministri dà il via libera per la riforma su reclutamento e formazione degli insegnanti. Il pacchetto è contenuto nel decreto approvato per accelerare la realizzazione del Pnrr. Scompaiono i 24 crediti formativi universitari, introdotti nel 2017 ed essenziali per diventare insegnanti. Il percorso però diventa ancora più complesso e spezzettato. E al centro di quasi tutte le strade percorribili adesso ci sono 60 Cfu. Vediamo le differenze.
Il percorso ordinario
Mentre per l’insegnante nelle scuole per l’infanzia e alle elementari rimarrà sufficiente la laurea in Scienze della formazione primaria, per insegnare alle medie e alle superiori serviranno 60 cfu in discipline antro-psico-pedagogiche e digitali. Tra questi crediti, alcuni dovranno provenire da un tirocinio diretto presso le scuole e uno indiretto non inferiore a 20 crediti. A seguirà bisognerà superare un esame finale, consistente in una prova scritta e in una lezione simulata. Dopo questo scoglio arriverà la tanto agognata abilitazione alla docenza che aprirà le porte a concorsi semplificati a cadenza annuale previsti dallo stesso Pnrr per ottenere una cattedra, che verrà confermata solo se superato un anno di prova.
Le due modalità per ottenere i 60 cfu
I 60 cfu si potranno ottenere tutti dopo la laurea oppure durante il percorso formativo in aggiunta ai crediti necessari per il conseguimento della propria laurea.
Il percorso transitorio
Il percorso transitorio, che salvo deroghe sarà valido fino al 31 dicembre 2024, prevede che chi riuscirà a ottenere almeno 30 crediti durante gli studi, possa comunque partecipare al concorso per la cattedra. Una volta superato, però, dovrà acquisire gli altri 30 nel corso del primo anno di insegnamento, che però sarà a tempo determinato.
Percorso con accesso diretto al concorso
Il terzo percorso, infine, è riservato ai precari storici, quelli con almeno 36 mesi di insegnamento negli ultimi 5 anni, che potranno accedere direttamente al concorso.
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La seconda abilitazione
Chi è già abilitato potrà inoltre conseguire una seconda abilitazione acquisendo 30 cfu di cui 20 nell’ambito delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento, mentre gli altri 10 Cfu saranno di tirocinio diretto.
La formazione incentivata
Il Decreto legge prevede anche un percorso di formazione incentivata per gli insegnanti, a partire dal 2023-2024, che poterà a un’incentivazione salariale al superamento di ogni percorso formativo, obbligatorio per i docenti neoassunti. In sede di prima applicazione, il riconoscimento dell’incentivazione non potrà andare a più del 40% di coloro che ne abbiano fatto richiesta.