Fragole: il frutto antiage per eccellenza

FRAGOLE AMBIENTE

Le fragole sono per molti oramai sinonimo di amore e di passione e questo è dovuto al loro intenso colore rosso e alla loro forma a cuore molto peculiare che ricorda dove alloggia il senso dell’amore. Tutto questo immaginario trova le sue radici nella leggenda che vuole Marte uccidere il bellissimo Adone, di cui si era invaghita Venere. Le lacrime della bellissima dea  a contatto con la Terra si trasformarono in piantine di fragole per ricordare l’amato. Per le fragole questo è stato da sempre uno spoiler incredibile che le ha rese nel nostro cervello un frutto considerato afrodisiaco e per occasioni molto speciali tanto da vederle accompagnate da vederle ingredienti dalla Caipiroska, evoluzione della nota Caipirinha, con l’uso della vodka secca. Lo stesso nome che è stato scelto, serve a ricordarci la loro “fragrans” il loro profumo che la polpa di una fragola matura ci dona seppure per poco tempo. È tutto così poetico e romantico oppure le fragole nascondono qualche cosa??

La fragola è uno dei “frutti” più antichi presenti sulla nostra tavola

FALSO Le fragole attuali sono comparse da un paio di secoli, prima erano note solo le fragoline selvatiche e spontanee tipiche del sottobosco. A dire tutta la verità, botanicamente le fragole, che comprendono molte specie, sono un “falso frutto” ovvero non sono quello che sembrano come spesso accade nei rapporti di amore, citando Jim Morrison “La maggior parte delle persone ti ama per quello che pretendono tu sia”. I frutti sono i semi gialli presenti sulla superficie rossa che si aggregano perché derivano da un fiore con più pistilli e ognuno forma un cosiddetto achenio. Pensandoci, se la fragola è un simbolo di amore forse l’abbraccio fra più frutti insieme è molto più significativo delle lacrime di Venere. In natura i falsi frutti non sono così rari tanto che anche mela e pera vedono nel torsolo, che non piaceva al Pinocchio di Collodi, il vero frutto mentre tutti preferiamo mangiare il ricettacolo ingrossato che forma il pomo. Questa strategia consente alla natura di sedurre con il pomo rosso e colorato perché i frutti con i loro semi siano poi dispersi nell’ambiente. Altri frutti che crediamo lo siano senza dubitarne, ma che invece potremmo paragonare a degli ottimi spoiler utili e necessari per disseminare la specie attraverso i loro semi, sono il fico, il lampone o l’ananas. Storicamente la fragola entra nei giardini solo nel 1300 ed è considerata pianta ornamentale per i suoi bellissimi fiori che abbellivano le aiuole. Due secoli dopo le fragole vengono considerate anche un vero e proprio alimento da mettere in tavola e, finalmente, nel 1700, grazie a Luigi XIV diventano una coltura interessante e conveniente per le loro dimensioni avendo importato dal Cile delle varietà ibride certo meno gustose delle fragoline ma più grandi come dimensioni e dunque più apprezzate. Oggi l’Italia è il quarto paese in Europa per produzione e il quattordicesimo al mondo con una produzione di 120mila tonnellate all’anno, ma i due player più importanti restano la Cina con quasi 3 milioni di tonnellate l’anno e gli USA con 1,2 milioni.

Mangiare fragole porta molti benefici alla salute

VERO Le calorie sono appena 32 per etto e per il 91% le fragole sono formate da acqua. Gli zuccheri presenti sono circa il 7,7% di cui 2 grammi sono considerate delle utili fibre. Il loro contenuto di Vitamina C è pari a 60 mg ovvero quanto i limoni e il 20% in più del succo di arancia: mangiando cinque fragole è come mangiare una arancia. Tanta Vitamina C permette di avere più collagene, ovvero la “malta naturale” utile per impedire la formazione di rughe della pelle. La cellulite viene contrastata perché si riduce la ritenzione idrica per il potassio presente in circa 150 mg per etto ovvero più che nei pompelmi, nei limoni o nelle prugne. Nelle fragole c’è anche Vitamina E per 0,3 mg per etto ed è paragonabile al tofu, alla papaya o al succo di arancia. Occorre ricordare che il vero tesoro delle fragole è nel loro contenuto di antiossidanti come i flavonoidi che rappresentano una grande famiglia di pigmenti vegetali elencati dal ministero della Salute “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”. Lo stesso ministero limita la loro assunzione giornaliera a 1 grammo per evitare i rischi di abuso. I flavonoidi sono oltre che antiossidanti (J Agric Food Chem 2014) anche anti-age capaci di contrastare i radicali liberi, e i danni da esposizione ai raggi ultravioletti. Aiutano la microcircolazione sia linfatica che sanguigna periferica e mantengono il fegato e il sistema immunitario in una forma migliore (Food Funct. 2015). Alcuni studi riportano anche che i flavonoidi hanno azione preventiva sulle malattie cardiovascolari, infiammatorie (Proc Nutr Soc. 2010) e tumorali. Insomma, un vero toccasana, ma un loro eccessivo consumo anziché contrastare i radicali liberi, inaspettatamente li genera e questo eccesso interferisce con il metabolismo ormonale e quello enzimatico in generale, provocando esattamente i danni che volevano evitare. Le fragole sono anche di aiuto alle funzioni ad esempio mnemoniche del nostro cervello (Br J Nutr. 2021), sempre per il supporto alla microcircolazione, sono alimenti disintossicanti in generale. Infine, grazie al loro xilitolo ci aiutano a prevenire la formazione della placca dentale dovuta a batteri che non sanno usare questo zucchero tipico dei frutti del sottobosco.

Tutti possono mangiare fragole senza problemi

VERO/FALSO In effetti vere controindicazioni non ci sono, ma le fragole hanno un punto debole nella loro capacità di liberare istamina e quindi provocare delle reazioni allergiche. Certo il consumo moderato e limitato alla loro stagionalità, non crea problemi, ma in queste persone può esserci un rischio di fastidi derivanti dalla risposta allergica con formicolio orale, prurito o qualche forma di mal di pancia. D’altro canto, uno studio ha dimostrato che cinque etti al giorno di fragole possono dare un effetto più che positivo e salutistico ma come sempre le fragole vanno inserite in una dieta equilibrata dove i flavonoidi possono essere recuperati anche da altre fonti. Le fragole sono inserite tra i superfood anti-età nella classifica ORAC (capacità di assorbimento dei radicali dell’ossigeno) (Molecules 2013), ma contengono dell’acido acetilsalicilico o aspirina per circa 1,4 mg per etto. Questo dato è da valutare con attenzione per le persone sensibili o allergiche all’aspirina che ne risentono anche introducendone 0,8 mg al giorno (Journal of Allergy Clinical Immunology Vol 89 N 1 Part 2 p.347). Nelle fragole, come qualunque frutto rosso, troviamo gli ellagitannini che nello stomaco non sono distrutti e prevengono le ulcere gastriche, ma arrivati nell’intestino formano acido ellagico che ha effetti antiinfiammatori (Int. J. of Mol. Sci.). Nelle persone ipertese consumare fragole è utile e grazie al loro ridotto indice glicemico sono un frutto apprezzato da chi ha problemi di tipo diabetologico.

Al mercato scelgo le fragole in base al colore e alle dimensioni, credo che basti

FALSO La qualità del prodotto, sia frutto, ortaggio o altro, non può non tenere conto della sua sicurezza e salubrità. Uno studio spagnolo di EDC-Free Europe e da Ecologistas en Acción rivela che nelle fragole in vendita nel mercato spagnolo si trovano fino a 37 diversi composti di sintesi, ancora più delle mele o dei pomodori. Di questi composti ben 25 sono considerati interferenti endocrini e dodici dei trentasette sono composti non autorizzati perché considerati tossici. Pur non essendo ancora chiarito del tutto il rischio cocktail da parte delle autorità, riportare che oltre il 98% dei campioni spagnoli, molte fragole in vendita in Italia sono importate dalla Spagna, conformi per la legge ma senza tenere conto della multiresidualità può creare quantomeno uno stimolo a indagare più approfonditamente in questa direzione. In Italia dal rapporto di Legambiente del 2020 risulta che le fragole sono per il 78% contaminate da molecole di sintesi e di questi il 62,7% conteneva più residui di differenti composti sia pure tutti all’interno dei limiti previsti. Vale la pena di ricordare che il livello massimo residuale di ciascuna molecola di sintesi ammessa è valutata per gli adulti, che i più piccoli e fino alla pubertà le capacità di detossificazione sono minori e che le eventuali interferenze endocrine in questa fase della vita sono da valutare considerando la tempesta ormonale che è in atto durante la pubertà. Torniamo al mercato e scegliamo le fragole rispettando la loro stagionalità, nel passato non lontano erano delle primizie, pensiamo che dimensioni e colore dicono poco perché ci sono varietà piccole e inebrianti e fragole enormi ma poco profumate. Il colore rosso acceso o meno dipende anch’esso dalla varietà; cerchiamo invece le fragole mature, non ammaccate e compatte facendo attenzione se nella confezione si vedono già le prime avvisaglie di ammuffimento o di danneggiamento. All’arrivo a case le fragole vanno accolte come amici cari, tiriamole fuori dal loro packaging di plastica ed evitiamo di sovrapporle e infine, laviamole bene prima di consumarle per evitare che ammuffiscano troppo presto.

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Conclusioni

Citando il poeta Adam Zagajewski nato a Leopoli in Ucraina “Non scordare il sapore della prima fragola, della pioggia, il profumo degli umidi tigli a sera” sono ricordi indelebili, sono parole non cancellabili, sono posti non modificabili.