Più del 40% degli integratori di curcumina acquistati online e nei negozi di alimenti naturali in Francia non riporta in etichetta delle informazioni corrette. È quanto rileva un rapporto pubblicato sul Journal of Pharmaceutical and Biomedical Analysis, che punta i riflettori sui problemi di controllo della qualità all’interno del settore. In particolare lo studio ha evidenziato che le etichette degli integratori spesso non sono abbastanza chiare per il consumatore perché incomplete e, inoltre, la quantità effettiva dei principi attivi non sempre corrisponde a quella dichiarata.
La curcumina ha una vasta gamma di attività farmacologiche: è un buon antiossidante e svolte un’azione antinfiammatoria. Ed è proprio grazie a questi benefici che la domanda è cresciuta notevolmente perché i consumatori vogliono prodotti naturali piuttosto che composti ottenuti sinteticamente.
I ricercatori dell’Université Paul Sabatier di Tolosa hanno valutato la qualità di 30 integratori alimentari (DS) insieme a cinque rizomi di curcuma standard e hanno scoperto che solo il 58% degli integratori conteneva le quantità previste di principi attivi, curcuminoidi e piperina (un composto bioattivo trovato al pepe nero).
I ricercatori hanno affermato: “Un’indagine preliminare con la cromatografia liquida ad altissime prestazioni accoppiata al rilevamento della spettrometria di massa ad alta risoluzione ha rivelato una grande disparità nella loro composizione chimica che è stata confermata da un’analisi qualitativa e quantitativa più approfondita“.
Hanno affermato che quando in etichetta è indicata solo una quantità di curcumina, non è possibile a priori sapere se corrisponde alla curcumina da sola o alla demetossicurcumina (DMC) e alla bisdemetossicurcumina (BDMC) – congeneri naturali della curcumina dalla curcuma. Inoltre – specifica il rapporto – le quantità di turmeroni non sono mai specificate sebbene sia noto che abbiano numerose proprietà farmacologiche e che influenzino l’assorbimento della curcumina.
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