“Senza salute aggiunta”, il caso dei formaggini con i polifosfati

FORMAGGINI

“Caro Salvagente, ho letto la vostra inchiesta di copertina ‘Senza salute aggiunta’ e l’ho trovata davvero coraggiosa. Vorrei chiedervi se prodotti come i formaggini Susanna o quelli Crema Bel Paese Galbani. I primi che riportano in bell’evidenza la dicitura ‘ricco in calcio e fonte di fibre‘, i secondi ‘ricchi in calcio e proteine’ ma entrambi potrebbero rientrare nell’elenco dei prodotti che predicano bene (nel fronte della confezione) e razzolano male (tra gli ingredienti). Lo scrivo perché tra gli ingredienti figurano i polifosfati che mi sembra non siano proprio l’ingrediente migliore in questi alimenti”.

La segnalazione della nostra lettrice ci permette di aggiungere un ulteriore capitolo ai tanti che avevamo aperto nel test del mese di gennaio. Quello dei polifosfati nei prodotti come i formaggini che ammiccano ai bambini (ma che in realtà, per legge, sono per adulti).

L’inchiesta integrale sui prodotti che promettono benefici ma si smentiscono dall’analisi degli ingredienti la trovate nel numero di gennaio. In digitale qui

E che i polifosfati siano un ingrediente di cui si dovrebbe fare a meno non lo dichiamo noi, ma lo spiegano i medici. Sulla sicurezza e opportunità di queste sostanze avevamo, per esempio, chiesto il parere a Gianfranco Trapani, pediatra e direttore del Centro studi Alfred Nobel’s friends di Sanremo. Vediamo cosa ci aveva detto.

Dottor Trapani, c’è da stare tranquilli se nei formaggini troviamo polifosfati?
Il problema principale è legato a una possibile interferenza con il metabolismo del calcio assunto tramite gli alimenti e l’acqua e quindi ridurne l’assorbimento anche se è contenuto nei formaggini in buona quantità. Questo è un effetto da evitare in un bambino per il quale l’assimilazione del calcio è fondamentale. Nel lungo periodo e per grandi quantità di prodotto consumato si potrebbero presentare anche delle problematiche legate alla calcificazione ossea. Inoltre, trattandosi di fosfati inorganici, la percentuale di assorbimento è molto alta e nelle persone con disturbi di funzionalità del rene potrebbero esserci problemi di sovraccarico. Nei bambini la funzione del rene non è adeguata a un carico come quello che il formaggio fuso può provocare, soprattutto se associato ad altri cibi contenenti polifosfati e sale.

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Nei formaggini  in cui i polifosfati sono assenti si trovano i sali di fusione come il citrato di sodio e di potassio. Si tratta di aggiunte più sicure?
I citrati hanno una azione alcalinizzante che può essere utile in alcune situazioni, ma si possono incontrare problemi, sempre dose dipendenti, legati al metabolismo nei bambini con importanti disturbi del rene. Sono delle molecole che pongono all’organismo delle difficoltà di metabolizzazione o se sono in eccesso ne saturano tutti i meccanismi.

Quali indicazioni dà ai genitori?
Il consiglio è leggere sempre le etichette scegliendo alimenti privi di polifosfati o sali di fusione e valutare quante di queste sostanze vengono assunte. In generale i fosfati o i citrati possono essere presenti in prodotti graditi dai più piccoli come il prosciutto cotto (sebbene sia sempre più raro) o le merendine confezionate. È bene sapere che lo sport aiuta a metabolizzare queste sostanze. Di norma i polifosfati sono più lenti a essere smaltiti rispetto ai citrati.

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