La notizia dell’approvazione in Consiglio dei ministri dell’aggiornamento del registro delle opposizioni al telemarketing selvaggio ha fatto il giro dei media. Ma nella fretta di dare la notizia sono usciti dei dettagli in alcuni casi troppo trionfalistici, in altri non corretti a sfavore del consumatore. Per questo, grazie alle spiegazioni approfondite pubblicate dalla Fondazione Bordoni, che di fatto è l’ente che gestisce il registro delle opposizioni, proviamo qui a fare un po’ di chiarezza.
Le tempistiche
Innanzi tutto sulla tempistica di entrata nella fase operativa del nuovo registro delle opposizioni. Entro metà febbraio il presidente della Repubblica dovrà approvare il decreto, da quella data a breve seguirà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. A quel punto scatteranno 120 giorni per l’entrata in vigore effettiva. “Tale intervallo temporale è necessario per svolgere una serie di attività indispensabili per la messa a punto del servizio, tra cui le consultazioni dei principali operatori del settore del telemarketing e delle associazioni dei consumatori, nonché l’implementazione tecnica del sistema”, spiega la Fondazione Bordoni. Facendo i calcoli, sarà possibile inserire il proprio cellulare nel registro delle opposizioni non prima di giugno-luglio. Stando attenti però al fatto che il 30 luglio prossimo scadono le norme che rendono possibile quello attuale, per cui ritardando oltre quella data ci si troverebbe del tutto scoperti su questo fronte.
Com’è fino ad ora
Avendo chiarito che per alcuni mesi ci toccherà ancora venire tempestati da offerte commerciali tra le più disparate, c’è però una bella novità. Fino ad oggi, il registro delle opposizioni ha solo validità per i numeri telefonici inseriti in elenchi telefonici pubblici, come per esempio le pagine bianche. La ragione è dovuta al fatto che si presuppone che un numero non presente in un elenco telefonico non sarà usato per chiamate moleste. Nella realtà, le compagnie comprano i profili da database di terzi, raccolti in maniera legale o alcune volte illegale. Per questo estendere semplicemente il registro così com’è ai cellulari sarebbe stato quasi inutile, dato che questi ultimi per essere inseriti negli elenchi hanno bisogno di una richiesta esplicita (e dunque non praticamente assenti dagli elenchi telefonici pubblici). Invece, il nuovo registro delle opposizioni aprirà le porte a qualsiasi numero fisso o mobile registrato in Italia.
Decadenza dei precedenti assensi
Nel dettaglio, spiega la Fondazione “il registro esteso ai cellulari consentirà di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati per fini di invio di materiale pubblicitario, di vendita diretta, di comunicazione commerciale o per il compimento di ricerche di mercato effettuate tramite l’impiego del telefono”. Oltre a vietare le chiamate di telemarketing e la cessione a terzi dei dati personali, l’iscrizione al nuovo strumento garantirà la decadenza dei consensi precedentemente rilasciati dagli utenti per chiamate con finalità commerciali con e senza operatore umano, ad eccezione di quelle svolte dai soggetti che hanno raccolto un consenso nell’ambito di un contratto attivo (o cessato da non più di trenta giorni) per la fornitura di beni o servizi.
Le modalità per accedere al registro
I cittadini potranno accedere al nuovo servizio tramite tre modalità: sito web, telefono (con la possibilità di parlare con un operatore umano in caso di difficoltà nell’iscrizione), email. Una volta effettuata l’iscrizione, gli utenti potranno utilizzare alcune nuove funzionalità: il rinnovo dell’iscrizione, con cui sarà possibile far decadere i consensi precedentemente rilasciati per telemarketing, e la revoca dell’iscrizione, anche solo nei confronti di uno o più aziende (“revoca selettiva”).
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Gli obblighi degli operatori
Dall’altra parte, gli operatori di telemarketing saranno obbligati a consultare mensilmente il nuovo registro e comunque prima dell’avvio di ogni campagna pubblicitaria per verificare i numeri che intendono contattare. Resta, invece, invariata la possibilità di opporsi al marketing cartaceo verso gli indirizzi postali presenti negli elenchi telefonici per tutti i cittadini che hanno deciso di pubblicarli in tali elenchi in associazione alle proprie numerazioni.