La storia di Lorenzo, un nostro lettore di Modica, è per certi versi paradossale. Affitta su Booking.com un appartamento per una breve vacanza a Marsiglia, dopo averlo lasciato in perfette condizioni, il proprietario gli scrive accusandolo di essere responsabile di un furto con scasso e chiedendogli indietro i soldi. Lorenzo si rivolge a Booking, ma al contrario di quanto credeva, non riceve nessun aiuto.
L’assurda accusa
Ripercorriamo la storia con le parole del malcapitato. “Su Booking.com prenoto 3 notti a Marsiglia in un appartamento privato – racconta Lorenzo – Oltre al pagamento anticipato il proprietario chiede 300 euro di caparra, niente soldi, niente codici di accesso alla struttura. Amen, pago e faccio il mio soggiorno. Lascio appartamento giorno 8 dicembre alle 11 lasciando le chiavi nello stesso box con codice dove le avevo prese per entrare”. Due giorni dopo, il proprietario avvisa Lorenzo via messaggio che la porta d’ingresso è danneggiata.Â
Booking se ne lava le mani
Racconta Lorenzo:”Dalle foto che allega è evidente lo scasso con un piede di porco. Decide di tenersi la caparra per un danno che unilateralmente attribuisce a me, senza però dimostrare nulla. Anzi lo scasso fa pensare l’esatto contrario. L’assistenza di Booking, sentita più volte, prima dice aspettiamo, poi mi da ragione perché ‘è chiaro che la porta è stata forzata dall’esterno’, poi mi chiede di aspettare 5 giorni rassicurandomi che i soldi mi verranno restituiti. Niente. Risentiti nuovamente stamattina cambiano versione e dicono che non possono obbligare il proprietario a restituire la caparra, lavandosene le mani e senza proporre alcuna compensazione”.
Un vizietto già segnalato
Lorenzo cerca su internet e scopre infine che altri ospiti (su Airbnb stavolta) hanno vissuto situazioni simili con caparre restituite parzialmente. Qualcuno accusa quello stesso proprietario di essere un piccolo imbroglione. “In sintesi: Booking non tutela i viaggiatori, ma i proprietari. Non fa controlli sulla qualità degli host, l’importante è prendere il 15% sui pagamenti. I call center albanesi dicono una cosa, gli italiani un’altra. La vittima è sempre il cliente” si lamenta il nostro lettore.
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