Chiusura utenza gas per decesso dell’intestatario: come fare per evitare altre bollette

PENALI CHIUSURA UTENZA GAS

Caro Salvagente, vi scrivo a nome di un utente in condizioni difficili, la cui unica entrata è il reddito di cittadinanza. Questa persona ha disdetto il contratto del gas al fornitore Eni Spa divisione Gas & Power con raccomandata semplice,ricevuta dall’Eni in data 26 settembre 2018. Il contratto era intestato a un parente defunto e sono stati indicati tutti gli elementi necessari per la chiusura del contratto tranne il numero di telefono dato che lui traslocava in un altro comune.

L’Eni ha continuato ad emettere le fatture senza il consumo ma solo con i costi fissi, mai ricevute a causa del cambiamento di residenza, l’ultima il 31/12/2020 con la chiusura amministrativa per morosità e i sigilli al contatore.

In totale le fatture emesse hanno raggiunto 335,66 euro.

Chiedo come mai l’Eni ha impiegato più di 2 anni per chiudere il contratto dato che aveva ricevuto la lettera di disdetta e nel sito dell’Eni alla voce “Termini scadenza pagamento” c’è scritto che “superato il tempo indicato per il pagamento, il servizio verrà sospeso, e trascorso un mese dalla sospensione il contratto verrà chiuso e apposti i sigilli sul contatore”.

Non trovo alcun riferimento in merito all’avviso di prendere appuntamento per mettere i sigilli al contatore. Un contatore, tra l’altro, che è esterno e ha chiave universale.

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Lettera firmata

Alla nostra lettrice risponde Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione Konsumer Italia.

Trattandosi di chiusura del contatore gas, ci sono delle regole ben precise, che vale la pena ricordare per inquadrare anche la problematica della lettrice. In genere, per la chiusura dell’utenza gas, la richiesta va fatta al proprio fornitore, in questo caso Eni.

Nella richiesta, con qualunque modalità venga effettuata (dal sito, telefonicamente con il Servizio Clienti, raccomandata A/R), l’importante è che si abbia una conferma di recezione della comunicazione da parte del fornitore.

Inoltre, non meno importante, vanno indicati i dati  dell’intestatario del contratto, il codice PDR che identifica il punto, eventualmente la data entro la quale deve essere disattivata la fornitura, l’autolettura, l’indirizzo di recapito per la fattura di conguaglio finale, soprattutto in caso di chiusura per decesso dell’intestatario e, un recapito telefonico.

Una volta ricevuta la richiesta, il fornitore entro due giorni lavorativi contatterà la società di distribuzione, che è responsabile della chiusura del contatore. Il distributore provvederà a disattivare l’utenza entro cinque giorni lavorativi dalla data in cui ha ricevuto la richiesta.

Per le utenze gas, sarà necessario l’intervento di un tecnico del distributore così da sigillare il contatore. Spetterà poi proprio al fornitore informare l’utente sulla data e l’orario dell’intervento, predisposto dal distributore, anche tramite Sms.

Da quanto scrive la signora, io capisco che  nella richiesta inviata, mancava sia l’indirizzo alternativo, per il recapito della corrispondenza, sia un contatto telefonico. Anche se il contatore è accessibile, il distributore richiede sempre la presenza dell’interessato, che deve firmare anche un verbale di chiusura, verbale che dovrà riportare la lettura finale, perché in base alla stessa, verrà emessa la fattura di conguaglio.

Se non sono riusciti a contattare nessuno, i tempi si sono allungati.

Vista la situazione che si era creata, il fornitore ha chiesto la cessazione per morosità al distributore, che in questi casi, considerato il contatore accessibile, può chiudere l’utenza.

C’è quindi, sicuramente la mancata comunicazione dei dati di contatto fondamentali per lo svolgimento della regolare procedura di cessazione.

Lato fatture, anche in assenza di consumi sappiamo che vengono emesse con i costi fissi dell’utenza e che comunque, la fattura di chiusura/conguaglio, che contiene anche i costi di cessazione del contratto, va comunque pagata.

Detto ciò, considerata la particolare condizione di disagio economico in cui si trova l’erede, è possibile richiedere ad Eni una congrua rateizzazione degli importi dovuti, così da influire il meno possibile sulla situazione finanziaria della famiglia e per questo aspetto, Konsumer Italia è disponibile a dare il supporto necessario all’avvio della richiesta.