“Pochi dati e incompleti”. Così gli Stati nascondono l’uso dei pesticidi

PESTICIDI DATI

“Punti oscuri”, dati incompleti, informazioni mancanti sui pesticidi utilizzati in Europa. In una lettera aperta 28 associazioni, tra cui l’italiana Assobio, denunciano che i dati comunicati da aziende e Stati membri all’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, sul numero dei trattamenti fitosanitari sono incompleti e così sarà difficile monitorare l’obiettivo fissato dalla strategia Farm to Fork che prevede la riduzione dell’uso dei pesticidi del 50% nel 2030.

Oggi Eurostat – scrivono le associazioni agli europarlamentari – riceve solo dagli Stati membri dati incompleti sulle vendite e sull’uso di pesticidi e pubblica solo set di dati aggregati molto vaghi a causa dell’attuale quadro giuridico debole. Ciò significa che non sono disponibili dati precisi che mostrino quanti pesticidi sono stati utilizzati negli ultimi anni per produrre cibo nell’Unione europea, né dove e quando”.

Nel febbraio di quest’anno la Commissione europea ha proposto un nuovo regolamento Ue relativo alle “Statistiche sull’input e sulla produzione agricola” (SAIO), abrogando in particolare Regolamento (CE) n. 1185/2009 relativo alle statistiche sui pesticidi. “Da allora – prosegue la lettera – la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha adottato la sua posizione proponendo diversi emendamenti alla proposta della Commissione” che le 28 associazioni chiedano che vengano fatti propri dall'”esecutivo” Ue.

Le proposte per avere statistiche più affidabili

Cosa si chiede? Innanzitutto la raccolta annuale sistematica ed elettronica di tutti i registri degli agricoltori sull’uso di pesticidi; una presentazione dettagliata dei dati per data e località di impiego; la raccolta di dati anche sui biocidi e prodotti veterinari; l’accesso illimitato e facilitato ai dati grezzi comunicati dalle autorità nazionali pubbliche.

“Vi invitiamo – si conclude la lettera – a garantire la raccolta e la pubblicazione di informazioni aggiornate, affidabili e precise dati per consentire decisioni basate sull’evidenza e il monitoraggio dei progressi verso una agricoltura sostenibile, sostenendo gli elementi chiave della proposta e gli emendamenti del Parlamento”.

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Assobio: “Vogliamo sapere dove e quando sono usati”

AssoBio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali, è l’unica italiana ad aver firmato l’appello e contattata dal Salvagente spiega: “È importante conoscere dove e quando vengono effettuati i trattamenti fitosanitari. L’obiettivo della lettera da noi condivisa è questo: servono dei dati localizzati affinché le autorità pubbliche possano orientare e programmare la produzione. In Francia le statistiche sull’uso dei pesticidi sono così puntuali che vengono dettagliate in base al codice di avviamento postale in modo tale che la politica e gli enti regolatori possano fare degli interventi mirati”.