L’Europa si interessa (finalmente) degli effetti combinati dei contaminanti nel feto

CONTAMINANTI

Già durante la gravidanza, il nascituro è esposto a molti e diversi composti chimici. Finora, tuttavia, sono state testate principalmente singole sostanze per potenziali rischi per la salute. Un team europeo con la partecipazione dell’Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR) sta aprendo nuovi orizzonti. Il progetto di ricerca “Panoramix” sta tra l’altro esaminando se le miscele di sostanze diverse hanno effetti nocivi sui bambini non ancora nati e in via di sviluppo che non sono adeguatamente coperti dal sistema di valutazione esistente.

Spiega il professor Vinggaard, coordinatore di Panoramix: “Siamo costantemente esposti a diverse sostanze provenienti da diverse fonti: dall’acqua che beviamo al cibo che mangiamo. Inoltre, una singola miscela può essere composta da decine di sostanze chimiche, note e sconosciute. . Infine, alcuni effetti dannosi potrebbero impiegare anni per manifestarsi nella popolazione. Con Panoramix, miriamo ad affrontare questi punti critici con un focus specifico sui bambini”.

Quattro anni di ricerche

Il progetto, guidato dalla Technical University of Denmark, avrà una durata di quattro anni ed è sostenuto dalla Commissione Europea attraverso il programma Horizon 2020 con 4,4 milioni di euro. Il progetto prevede che saranno esaminati campioni di acqua potabile, cibo e sangue del cordone ombelicale alla ricerca di possibili effetti nocivi derivanti dall’esposizione a molte sostanze chimiche.

In particolare – promettono i ricercatori – l’attenzione sarà concentrata sugli effetti che compromettono lo sviluppo del sistema nervoso o la capacità riproduttiva del bambino prima e anche dopo la nascita. I campioni, in cui i test in vitro indicano un effetto, vengono analizzati ulteriormente e vengono identificate le sostanze nel campione che contribuiscono maggiormente a un possibile rischio per la salute.

L’incrocio dei dati

Le informazioni ottenute in questo modo saranno tra l’altro confrontate con i dati ottenuti nel progetto “Odense Child Cohort”: un progetto in corso che studia l’impatto dell’ambiente sullo sviluppo del feto e del neonato durante la prima infanzia. Collegando i risultati dei test in vitro sui campioni di sangue cordonale con le condizioni di salute dell’Odense Child Cohort, verranno scoperti potenziali effetti a lungo termine indotti da esposizioni chimiche croniche. Pertanto, questo quadro di ricerca individuerà le sostanze chimiche concomitanti che sono più probabilmente associate a specifici effetti sulla salute umana (“miscele preoccupanti”) e i loro livelli nell’acqua, negli alimenti e nel corpo umano.

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