“One Earth”, il documentario sul legame tra sistema alimentare, crisi climatica e epidemie

ONE EARTH

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In che modo il nostro sistema alimentare è connesso alla crisi climatica che stiamo vivendo? Quale ruolo e quali conseguenze hanno la produzione e il consumo del cibo che portiamo sulle nostre tavole? Queste sono alcune delle domande al centro del nuovo documentario di Francesco De Augustinis (già autore di Deforestazione Made in Italy), ONE EARTH – Tutto è connesso (2021, 93’), che verrà presentato in anteprima nazionale oggi, 3 ottobre, a Milano nell’ambito di Feed Your Future!, evento collaterale della Pre Conferenza delle Parti (Pre-COP26) che anticipa il summit delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, in programma a novembre a Glasgow. (continua dopo il trailer)

ONE EARTH Tutto è connesso – Trailer from Francesco mda on Vimeo.

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Ambientato in Cina, Europa e Sud America, il film “ONE EARTH Tutto è connesso” è un viaggio che racconta gli squilibri del nostro sistema alimentare mostrando una serie di fenomeni a catena: l’aumento esponenziale del consumo di carne in Asia, l’iper intensificazione degli allevamenti, la deforestazione tropicale, il crollo drammatico della biodiversità, la crisi alimentare, l’aumento delle epidemie, la crisi climatica.

Secondo una ricerca pubblicata su Science nel dicembre 2020, anche se fossimo in grado di azzerare di colpo tutte le emissioni di gas serra legate ai combustibili fossili, se non cambiamo radicalmente il nostro sistema alimentare siamo condannati a perdere la battaglia contro il riscaldamento del Pianeta. “Il sistema alimentare è responsabile di almeno il 30 per cento delle emissioni di gas serra. Non molte persone sembrano essere consapevoli di questo problema”, afferma Michael Clark, autore dello studio. “Il tempo è un fattore molto importante. Avremmo dovuto innescare un cambiamento 20 anni fa, ma visto che non l’abbiamo fatto, dobbiamo iniziare oggi”.

Il racconto di “ONE EARTH – Tutto è connesso” parte proprio dai numeri impressionanti dell’aumento della produzione zootecnica su scala globale. Secondo stime conservative (basate su dati FAO), ad oggi vengono allevati nel mondo oltre 160 miliardi di animali ogni anno. Il numero anziché diminuire sta crescendo rapidamente, trainato in particolare dai Paesi di nuovo sviluppo come Cina e India, dove l’aumento del reddito sta facendo lievitare anno dopo anno il consumo pro capite di carne e derivati di miliardi di persone.

In Cina già nel 2018 erano allevati 440 milioni di suini ogni anno, più di Europa e Stati Uniti insieme. Nel 2020, mentre il gigante asiatico era sotto i riflettori del mondo per aver dato origine alla pandemia Covid-19, il governo cinese finanziava la costruzione di altri 20 mila allevamenti, per una capacità produttiva di ulteriori 150 milioni di suini l’anno. Nello stesso tempo Pechino chiudeva accordi economici con altri Paesi nel mondo per garantirsi l’importazione di ingenti quantità di carne di maiale per i prossimi anni.

Partendo dalla visita a uno dei più grandi allevamenti del mondo in Cina, “ONE EARTH – Tutto è connesso” indaga le conseguenze planetarie di questo aumento incontrollato della produzione zootecnica, tra cui la deforestazione, l’aumento costante della frequenza con  cui insorgono nuove epidemie e la perdita di accesso al cibo per intere fette della popolazione mondiale. Fino a toccare gli aspetti etici di una società che si basa sull’iper produzione e l’iper intensificazione del cibo.

“Parliamo ancora troppo poco del peso che ha la produzione alimentare nel determinare la crisi climatica che ci sta investendo tutti”, afferma Francesco De Augustinis, l’autore del documentario. “Questo film si basa su un lavoro di indagine durato due anni, per cercare di raccontare gli estremi di un’industria alimentare globalizzata. Il nostro scopo è portare l’attenzione su un argomento troppo a lungo trascurato”.