Nuova indagine ma stesse sofferenze. Il team investigativo di Essere Animali è ritornato all’interno di un allevamento bresciano di mucche da latte produttore di Grana Padano documentando le condizioni di vita degli animali. “Il video mostra condizioni di incuria inverosimili, con gli animali costretti a vivere in recinti allagati o ricoperti di escrementi, al punto che faticano a muoversi. Anche i parti dei vitelli avvengono in un ambiente malsano, condizioni che presumibilmente contribuiscono all’alta mortalità degli animali che si verifica in allevamento. Con le nostre investigazioni abbiamo purtroppo dimostrato che le irregolarità negli allevamenti intensivi non sono casi isolati”, commenta Simone Montuschi, Presidente di Essere Animali”. (continua dopo il video)
All’interno dell’allevamento sono stipati circa 1.000 animali, tra mucche e vitelli. Tra vitelli morti, e stabulazione dei vitelli in recinti individuali, le immagini documentano pratiche consentite dalla legge, effettuate nella quasi totalità degli allevamenti da latte, anche quello destinato alle eccellenze italiane come il Grana Padano, ma che secondo diversi studi sottopongono gli animali a deprivazione sociale, stress e sofferenza.
Con la diffusione di questa indagine, Essere Animali rilancia la campagna No Animal Left Behind, coordinata da Eurogroup For Animals, un’organizzazione che raccoglie 79 ONG per la protezione degli animali in 24 Stati membri dell’UE, Regno Unito, Svizzera, Serbia, Norvegia, Australia e Stati Uniti.
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Le organizzazioni chiedono alla Commissione Europea, impegnata con la strategia Farm to Fork in un‘iniziativa che ha l’obiettivo di rendere il sistema alimentare europeo più equo, sano e rispettoso dell’ambiente, una revisione della legislazione a tutela degli animali negli allevamenti, giudicata ora gravemente insufficiente nel garantire loro una vita priva di sofferenze evitabili.
Per le condizioni dei vitelli, Essere Animali ed Eurogroup for Animals sollecitano una revisione delle leggi UE sul benessere degli animali per:
- Consentire il contatto tra il vitello e la madre per almeno le prime otto settimane di età, durante le quali gli animali devono essere tenuti in un sistema che preveda il contatto di almeno mezza giornata, con allattamento consentito;
- Fornire condizioni abitative che soddisfino le esigenze comportamentali dei vitelli, i quali dovrebbero essere allevati in gruppi e avere accesso ad aree all’aperto.
“Quest’ultima indagine mostra per l’ennesima volta come la maggior parte degli allevamenti per la produzione di latte non rispetti le regole basilari del benessere animale, anzi, vitelli e mucche vengono trattati come semplici merci. La revisione della legislazione sugli animali da allevamento è un’opportunità per la Commissione Europea di cambiare una volta per tutte questa situazione, senza lasciare indietro nemmeno un animale”, commenta Reinke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animal.