L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha avviato, insieme all’Echa (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche), la consultazione sulle valutazioni scientifiche del glifosato. Le consultazioni rimarranno aperte per 60 giorni (fino al 24 novembre) e, una volta terminate, tutti i commenti pertinenti saranno pubblicati sui siti web delle due agenzie. Spetterà poi alla Commissione europea, insieme ai 27 Stati membri dell’Ue, decidere entro dicembre 2022 se rinnovare la licenza d’uso del glifosato nell’Unione.
La consultazione pubblica verterà sul dossier di 11mila pagine predisposto dal Gruppo di Valutazione sul Glifosato (AGG), che comprende gli enti nazionali competenti di Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia. Proprio la posizione assunta dalla Francia nul Gruppo di Valutazione ha nei mesi passati destato scalpore: da sempre contraria al glifosato, Parigi, per bocca del presidente Macron, aveva addirittura negli anni passati ipotizzato una messa al bando nazionale del discusso erbicida. A giugno il dietrofront: “Il glifosato non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione”, si legge nel documento del gruppo AGG tanto da aprire a un possibile rinnovo per l’uso del glifosato.
A più di un anno dal voto finale, Efsa apre la consultazione sulla base di un documento che di fondo conferma la “non cancerogenicità ” del glifosato. Eppure alcuni studi importanti sono in corso e primi risultati indicano alle autorità di controllo e alle istituzioni europee di avere maggiore cautela.
L’Istituto Ramazzini di Bologna in questi anni è stato tra i pochissimi in Europa e nel mondo a portare avanti studi scientifici per valutare gli effetti su animali sperimentali pubblicati nel portale Glyphosatestudy (dove è anche possibile donare e sostenerela ricerca indipedente del Ramazzini) e i primi risultati hanno mostrato che il glifosato a dosi basse, considerate sicure per l’uomo (0,50 mg/kg per chilo di peso corporeo) ha effetti tossici sulla riproduzione e di genotossicità .
Mandrioli, Ramazzini: “Valutazione sia indipendente”
Daniele Mandrioli è il direttore del Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni” dell’Istituto Ramazzini: “Stiamo conducendo il più grande studio sperimentale per valutare gli effetti sulla riproduzione a lungo termine e sulla cancerogenesi del glifosato. Daremo il nostro contributo entro il 24 novembre fornendo i risultati dei studi già pubblicati ma sicuramente non riusciremo a portare a termine in tempi così brevi il nostro studio più importante”.
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Efsa ha accelerato sui tempi della consultazione? “No direi che sono quelli standard. L’importante è mantenere acceso il faro sull’indipendenza della valutazione, che cioè la consultazione sia libera da conflitti di interesse, e che al di là del termine perentorio previsto, è importante che nel voto finale che spetterà alla Commissione ci sia inclusività , ovvero che al di là della data di pubbicazione, vengano presi in considerazione tutti gli studi” compresi i lavori del Ramazzini di prossima pubblicazione.