Dalla Francia arriva una legge che servirebbe tanto anche in Italia. Dallo scorso 1° luglio, infatti, acquistando uno smartphone, un aspirapolvere, un trapano o un orologio, lo scontrino deve menzionare che il prodotto è coperto da garanzia legale di conformità per due anni.
In sé non corrisponde all’introduzione di un nuovo diritto, la garanzia legale di due anni a livello europeo è in vigore da parecchi anni, ma sicuramente è un elemento di chiarezza in più, dato che sull’ignoranza di questo diritto da parte di ancora molti consumatori si consuma spesso la furbizia di venditori che spacciano come di 1 anno la garanzia minima, magari chiedendo di stipularne un’altra a pagamento per arrivare a 24 mesi.
Guida alla garanzia
Ma vediamo nel dettaglio come funziona la garanzia europea e quando e come si può far valere. Se il vizio del prodotto di manifesta nei primi sei mesi dalla vendita, si presume che sia proprio del bene, mentre se avviene dopo, tocca al consumatore, in caso di contenzioso, provare che effettivamente quel vizio non è determinato dal cattivo uso del prodotto. In tal caso, il cliente può tentare la via della conciliazione rivolgendosi a un’associazione dei consumatori, e se non ottiene risultati, rivolgersi al giudice, a cui potrà presentare la perizia di un tecnico in grado di confermare la sua versione.
Nel caso in cui il tecnico mandato dal venditore rilevi che il difetto all’elettrodomestico sia dovuto al cattivo utilizzo da parte del proprietario, può farsi pagare il controllo. E non vi è nessuna regolamentazione riguardo la possibilità di chiedere l’importo per “il diritto di chiamata” in anticipo, promettendo un rimborso in caso di difetti di fabbrica. Riguardo alle opzioni che ha il consumatore di fronte a un prodotto difettoso, il venditore ha il diritto di rifiutare la sostituzione o la riparazione perché il modello non è più in produzione. Ma in questo caso deve optare per la risoluzione del contratto e il rimborso. Nel caso, invece, in cui ci si trovi davanti a un prodotto con difetti che non ne danneggiano il funzionamento (ad esempio difetti estetici), il venditore – se impossibilitato a sostituire o riparare il bene – può offrire una riduzione del prezzo.
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