Sostenibilità ittica, l’appello ai consumatori: “State dalla parte degli animali”

SOSTENIBILITA' ITTICA

Gli animali acquatici sono essenziali per mantenere in salute gli ecosistemi marini, ma sono costantemente minacciati da attività umane quali l’allevamento intensivo e la pesca industriale. Inoltre, nonostante siano esseri senzienti in grado di soffrire e provare dolore, raramenti sono tutelati a livello normativo. Per questo motivo, più di 20 organizzazioni – tra cui le italiane Essere Animali e Compassion in World Farming (CiWF) – hanno firmato una lettera aperta al fine di esortare i consumatori a schierarsi in prima linea per la protezione degli animali acquatici e degli ecosistemi marini.

Ogni anno circa 100 miliardi di animali acquatici sono allevati e altri 2-3 trilioni sono catturati solo per soddisfare l’incessante domanda di prodotti ittici in tutto il mondo. Secondo l’ultimo rapporto della Fao “Lo Stato della Pesca e dell’Acquacoltura Mondiale” (SOFIA), il 93,8% delle popolazioni ittiche selvagge sono pescate oltre o al limite massimo delle proprie capacità di rigenerarsi. Allo stesso tempo, gli allevamenti ittici dipendono fortemente dalla cattura dei pesci selvatici: si stima che da un terzo a metà degli esemplari pescati in natura siano utilizzati come mangime destinato all’acquacoltura.

“Cittadini e consumatori sono sempre più attenti e sensibili a temi di massima importanza come la sofferenza dei pesci negli allevamenti intensivi e il declino delle popolazioni ittiche selvatiche”, affermano Essere Animali e CiWF. “Per questa ragione è necessario che gli schemi di certificazione si impegnino ad adottare standard di benessere appropriati, al fine di tutelare concretamente i pesci, essere senzienti che, proprio come tutti gli altri animali, sono in grado di provare paura, dolore e altre emozioni complesse. La sostenibilità del nostro sistema alimentare non può più prescindere dal benessere degli animali acquatici e dalla salvaguardia degli oceani”.

Secondo un recente sondaggio, il 70% dei cittadini intervistati in Europa ha l’erronea impressione che le etichette di sostenibilità per i prodotti ittici implichino automaticamente un’adeguata tutela del benessere degli animali acquatici. Per questo motivo le coalizioni coordinate dall’ALI stanno lavorando con i più importanti schemi di certificazione per assicurarsi che i pesci e gli altri organismi acquatici allevati secondo i loro disciplinari siano protetti grazie all’adozione di standard di benessere basati su evidenze scientifiche. Al momento sono tre gli schemi di certificazione che hanno risposto positivamente ai commenti pubblici sottoscritti dalle organizzazioni dell’AAA e della CAC.

Ma è necessario fare di più, e più in fretta.

 

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“Grazie al loro straordinario potere di scelta e di acquisto, i consumatori possono contribuire significativamente alla salvaguardia degli oceani. Per esempio, possono decidere di eliminare o ridurre il consumo di pesce e di altri animali acquatici, oltre a chiedere agli schemi di certificazione di introdurre o migliorare i loro standard di benessere animale. Nel futuro immediato sarà cruciale che un numero sempre maggiore di certificazioni adottino criteri elevati di benessere. Solo in questo modo si potranno avere dei benefici tangibili sia per gli ecosistemi marini che per gli animali acquatici”, sostiene Christine Xu, Direttrice della CAC.