Glifosato, la Germania ha deciso: bandito dalla fine del 2023

GLIFOSATO

Il parlamento tedesco ha approvato due leggi ambientali fondamentali, una che limita l’uso di pesticidi, tra cui il glifosato, e l’altra che rafforza gli obiettivi climatici del paese per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2045. La prima legge riguarda la protezione degli insetti, ma sancisce anche l’uscita del glifosato alla fine del 2023. Prevede inoltre una restrizione all’uso dei pesticidi intorno ai corsi d’acqua e nelle aree protette. Per la prima volta vengono messe in atto regole per ridurre l’inquinamento luminoso, che spesso intrappola gli insetti.

In compenso e per placare la rabbia degli agricoltori, il governo federale ha fornito un sostegno di 65 milioni di euro agli agricoltori che dovranno sostenere spese maggiori. Il compromesso è stato adottato alla Camera dei deputati. “Coloro che proteggono gli insetti oggi garantiranno l’agricoltura di domani”, ha affermato il ministro dell’Ecologia Svenja Schulze.

Nella stessa seduta, il parlamento ha anche adottato la legge sulla protezione del clima che stabilisce che la Germania sarà climaticamente neutra entro il 2045, cinque anni prima di quanto inizialmente previsto. Pertanto, entro il 2030, il settore energetico dovrà risparmiare un terzo di anidride carbonica (CO2) in più rispetto a quanto inizialmente previsto. Sarà in grado di emettere all’anno solo 108 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (unità per i gas serra) contro le 280 di oggi. Anche per l’industria i requisiti sono stati rafforzati.

In Europa la partita sul glifosato è appena iniziata: alla fine di quest’anno si darà il via alla procedura di ri-autorizzazione dell’erbicida più utilizzato al mondo. Solo qualche settimana fa uno studio condotto dalle autorità di quattro paesi (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria) ha  concluso che “il glifosato non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione”: che peso avrà questa ricerca sulla procedura è ancora presto per saperlo così come non è escluso che la Germania voterà in Europa in maniera difforme rispetto a quanto ha fatto entro i suoi confini. Come, d’altronde, è già accaduto: nel 2019, infatti, fu proprio il voltafaccia della Germania (che aveva limitato l’uso dell’erbicida entro i suoi confini) a dare il via libera all’uso del gifosato in Europa.

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