Alcune anticipazioni erano già trapelate qualche mese fa, ma adesso la pubblicazione dello studio coordinato dal ricercatore Annibale Biggeri confermano il dato (seppur ridimensionato): Ci sarebbe una correlazione tra contaminazione da Pfas e incidenza di casi letali di Covid. Lo studio italiano, pubblicato sull‘International journal of environmental research and public health, aveva come obbiettivo quello di questo valutare a livello ecologico se una vasta area, la zona Rossa della Regione Veneto, dove i residenti sono stati esposti per decenni ad acqua potabile contaminata da Pfas, abbia mostrato una mortalità per Covid più elevata rispetto al resto del regione.
Il 25% in più
I risultati lasciano pochi dubbi: su una popolazione di circa 180mila persone, 431 morti. Il tasso di mortalità per Covid per la zona Rossa risulta essere il 25% più alto della media del Veneto. “In conclusione, abbiamo osservato un rischio di mortalità più elevato per COVID-19 in una popolazione fortemente esposta a Pfas, che è stato probabilmente spiegato dall’immunosoppressione di Pfas, dal bioaccumulo nel tessuto polmonare o da malattie preesistenti correlate a Pfas” scrivono i ricercatori.