Detox o fonte di vitamine: che c’è di vero nei claim salutistici vantati dagli alimenti?

CLAIM SALUTISTICI

Succo “disintossicante”, “superfrutto”, “fonte di vitamine”: non sempre vengono rispettate le normative relative alla comunicazione sull’impatto sulla salute di alcuni alimenti. È quanto emerge dall’ultima rilevazione della Direzione francese della Concorrenza, del consumo e della repressione delle frodi che ha rilevato un tasso medio di anomalia del 44% durante il controllo di “più di 300 stabilimenti”. Dall’indagine emerge anche una differenza tra gli stabilimenti fisici (negozi, siti di produzione, ecc.) e quelli che vendono i loro prodotti on line: sono quest’ultimi, infatti, i luoghi in cui si registra un tasso più alto di anomalie, il 69% contro il 38%.

“Da usare con il raffreddore”

Le “anomalie” più comuni sono “la presenza di indicazioni terapeutiche”, ad esempio “usata in caso di raffreddore”; la presenza di “indicazioni sulla salute non autorizzate” o “non presenti negli elenchi positivi di indicazioni consentite”; o l’uso di affermazioni generali, ad esempio i termini “superfrutta” o “disintossicazione”.

La Direzione fa ancora riferimento a “un mancato rispetto delle indicazioni”: è il caso del claim “la vitamina C aumenta il sistema immunitario” che non è conforme all’indicazione autorizzata che sarebbe “La vitamina C contribuisce al normale funzionamento del sistema immunitario”. “Le anomalie riscontrate hanno dato luogo alla redazione di sessanta diffide, settantuno ingiunzioni e diciassette verbali”, precisa ulteriormente la Direzione.