Nel giro di pochi giorni, il sistema di allerta rapida sulla sicurezza alimentare europea ha fatto suonare il campanello d’allarme per la presenza di pesticidi non autorizzati sulle arance. Due in particolare: il clorpirifos e il dimetoato. L’ultima notifica di richiamo del Rasff risale al 21 e riguarda arance egiziane intercettate in Romania e Albania.
L’estratto Smile richiamato in Italia
Negli stessi giorni il ministero della Salute in Italia comunica il richiamo precauzionale dell’estratto di arancia bionda Smile Insalarte OrtoRomi in bottiglie da 500 ml, per la possibile presenza di arance contaminate da clorpirifos e dimetoato.
I lotti segnalati dal ministero sono i seguenti: L.586109718 con scadenza 23/05/2021, L.586110009 con scadenza 26/05/2021, L.586110207 con scadenza 28/05/2021, L.586110403 con scadenza 30/05/2021, L.586110508 con scadenza 01/06/2021, L.586110707 con scadenza 04/06/2021 e L.586110906 con scadenza 04/06/2021.
Anche Coop (L.586109306, L.586109718 e L.586110207), Bennet (L.586109306 e la data di scadenza 19/05/2021, e L.586109803 e la data di scadenza 24/05/2021) e Unes e cadoro  (L.586109306, L.586109803 e L.586110009) hanno richiamato il prodotto.
Clorpirifos e Dimetoato, cosa dice la scienza
Il clorpirifos è vietato nell’Unione Europea da fine gennario 2020, perché ritenuto da diversi studi  collegato a danni allo sviluppo intellettivo dei bambini, all’autismo e a danni al sistema endocrino. Nonostante sia stato vietato si trova ancora come contaminante in molti terreni, e secondo un recente studio francese, il rischio di sviluppare il cancro al seno è più alto nelle donne in sovrappose esposte all’effetto cocktail di 4 prodotti fitosanitari: clorpirifos appunto, e imazalil, malathion e tiabendazolo. Il dimetoato, pesticida genotossico, è stato invece bandito il 30 giugno 2020.
Trovato anche nel pompelmo
E nonostante ciò, queste sostanze vietate continuano ad entrare sulla frutta importata in Europa da altri paesi, come conferma l’ennesimo allerta Rasff del 23 aprile: clorpirifos trovati in Slovenia su polpelmi rosa in arrivo dalla Turchia.
Questi numeri dovrebbero probabilmente spingere le autorità di frontiera dell’Unione europea ad aprire un focus sui prodotti a rischi contaminazione di pesticidi vietati in Ue ma ancora molto comuni nei paesi confinanti.