Agricoltura, Commissario Ue: “Gli errori della Pac hanno quasi ucciso i piccoli coltivatori”

La politica agricola economica, come i suoi sbagli, ha quasi ucciso la piccola agricoltura. A dirlo non è un contadino rimasto fuori dal mercato, ma il commissario europeo per l’agricoltura, Janusz Wojciechowski, che intervenendo durante una recente riunione della commissione mista Agri-peti al Parlamento europeo, ha sottolineato che tra il 2005 e il 2014 nell’UE sono scomparse ben 4 milioni di aziende agricole, molte delle quali erano piccole aziende agricole. Come riporta Euractiv.com, Wojciechowski, ha citato l’esempio del suo paese d’origine, la Polonia, che secondo l’ultimo censimento agricolo pubblicato questo mese ha perso 190.000 delle sue fattorie, o il 13%, nel ultimi 10 anni. “Stavano svanendo al ritmo di mille al giorno”, ha detto, aggiungendo: “da un lato abbiamo fatto sparire quelle piccole fattorie e al loro posto […] quelle enormi fabbriche industriali che stavano ottenendo fondi europei”. “Qualcosa è andato storto”, ha ammesso Wojciechowski, dicendo che è necessario “invertire questo processo in qualche modo”.

L’80% dei fondi alle aziende più grandi

Ma le critiche non riguardano solo il passato. Anche la nuova Pac mette al centro i grandi centri di produzione, come raccontava a febbraio scorso il Salvagente. È interessante capire a quali aziende vengono assegnate le risorse maggiori. Partiamo da un dato: in Italia la superficie media aziendale dichiarata è pari a 8 ettari a fronte dei 52 ettari della Francia, i 46 ettari della Germania, e i 24 ettari della Spagna. In buona sostanza ci sono tante ma piccole aziende agricole che percepiscono un pugno di contributi europei: 492mila imprese su 1,136 milioni di beneficiari, ricevono meno di 500 euro all’anno. Sono invece solo 3.240 le aziende italiane che beneficiano maggiormente della Pac con contributi annui che vanno da 100mila a oltre 500mila euro. “In buona sostanza – precisa Franco Ferroni, responsabile Agricoltura del Wwf – la fetta più grande dei finanziamenti, l’80%, è riservata alle realtà più grandi, che sono appena il 20% dei beneficiari”.

Invertire la rotta al più presto

Anche l’europarlamentare irlandese Chris Macmanus che in una recente intervista a Euractiv ha criticato la Pac e il suo ruolo nel sostenere i piccoli agricoltori, evidenziando le sue preoccupazioni per un “tasso allarmante” di concentrazione della terra. “Sono molto preoccupato che questa sarà l’ultima generazione di agricoltori familiari nell’UE”, ha detto Macmanus, aggiungendo che siamo “contro il tempo” per agire per salvare il modello di agricoltura familiare dell’UE.

La proposta di riforma

La proposta di riforma avanzata dalla Commissione mira a ridurre la quota di pagamenti diretti ricevuti oltre i 60mila euro per azienda e a limitare i pagamenti a 100mila euro per azienda, una posizione sostenuta dal Parlamento europeo durante i negoziati in corso con i ministri dell’Ue. La Commissione ha inoltre proposto un minimo del 2% dei pagamenti di sostegno diretto assegnati a ciascun paese dell’Ue riservato ai giovani agricoltori. Il Parlamento vuole aumentare questo minimo al 4%, mentre il Consiglio ha eliminato ogni riferimento a una percentuale specifica di sostegno ai giovani agricoltori nel suo mandato negoziale.