Tra i detrattori dell’agricoltura biologica, che negano benefici per chi consuma prodotti coltivati senza pesticidi, non c’è sicuramente il commissario Ue all’agricoltura, Janusz Wojciechowski, secondo cui “I prodotti coltivati senza intervento chimico sono più sani”.
“Standard di salute più elevati”
Durante la presentazione del piano Ue per incentivare sia la produzione che il consumo di prodotti biologici in linea con strategia Farm to Fork dell’Ue, il commissario ha spiegato che sebbene tutti i prodotti frutto della terra siano soggetti a “un controllo rigoroso dei più elevati standard di sicurezza”, il biologico ha una marcia in più. “I nostri consumatori – ha detto Wojciechowski – possono essere certi che il cibo che abbiamo nel nostro mercato prodotto in Europa, anche il cibo importato, è controllato e sicuro. Ma ovviamente i prodotti biologici, i metodi di produzione, dovrebbero garantire standard di salute più elevati ” e ha sostenuto anche che in un mondo ideale, vorrebbe vedere tutta l’agricoltura in Europa coltivata biologicamente, essendo i prodotti coltivati senza intervento chimico “più sani”.
La strategia del 25% di bio entro il 2030
Le parole del commissario Ue sono andate a rafforzare la convinzione che quella del biologico sia la strada da seguire, nonostante le preoccupazioni e le lamentele delle associazioni agricole europee di fronte all’obbiettivo di portare al 25% i terreni agricoli coltivati biologicamente entro il 2030.”Sono convinto che con questo piano aumenteremo l’area dell’agricoltura biologica e della produzione di alimenti biologici a vantaggio della salute umana, dell’ambiente, del clima e del benessere degli animali”, ha detto Wojciechowski, come riportato da Euractiv.com, secondo cui tra le misure previste ci sono la promozione del logo biologico dell’UE, l’aumento della quota di alimenti biologici negli appalti pubblici, come nelle mense scolastiche e pubbliche, e investimenti in ricerca e innovazione.
La lettera del mondo bio italiano a Draghi
Intanto, Aiab, Assobio, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e FederBio hanno inviato una lettera al Presidente Mario Draghi e al Ministro Patuanelli per chiedere che lo sviluppo del biologico costituisca un elemento centrale della transizione ecologica del sistema agricolo e alimentare. “Mentre l’Europa punta fortemente sulla conversione al biologico – scrivono le associazioni – con il Green Deal e le strategie di attuazione Farm to Fork e Biodiversità, che hanno l’obiettivo ambizioso di triplicare le superfici agricole coltivate a biologico e ridurre l’uso dei pesticidi e degli antibiotici del 50% entro il 2030, l’Italia sta perdendo un’opportunità concreta per lo sviluppo di un settore che può contribuire alla ripresa economica del Paese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non prevede infatti investimenti strategici per favorire la conversione al biologico, settore che vede l’Italia fra i Paesi leader in Ue”.
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