Con l’uscita effettiva dall’Ue, la Gran Bretagna ha detto addio all’aliquota del 5% sugli assorbenti. Il ministro delle Finanze aveva promesso l’abolizione con la finanziaria della scorso anno e ha mantenuto la promessa. Tra l’altro, il movimento che chiedeva l’eliminazione della tassazione, conosciuto con il nome Tampon Tax, aveva preso le mosse proprio dalla Gran Bretagna nel 2015 quando una petizione e un discorso appassionato della deputata laburista Stella Creasy avevano sollevato la questione poi diventata d’attualità in molti paesi europei e non. Da ultimo, in ordine di tempo la presa di posizione della Scozia che ha garantito gli assorbenti gratis a chi ne ha bisogno.
Il Tesoro britannico ha stimato che questa decisione farà risparmiare alle donne in media quasi 40 sterline nel corso della loro vita, con un taglio di 5 centesimi su una confezione da 12 assorbenti e 7 su quella da venti di quelli interni. Una cifra non irrisoria nonostante il Regno Unito sia un paese dove la tassazione su questi prodotti è al minimo: basti pensare che in Italia assorbenti e tamponi sono tassati al 22% come i beni di lusso. E l’Italia non è sola in questa triste classifica.
“Sono orgoglioso di poter mantenere oggi la nostra promessa di eliminare la tassa sugli assorbenti. I prodotti sanitari sono essenziale, quindi è giusto che non siano soggetti a Iva – ha detto il Cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak – Abbiamo già distribuito prodotti sanitari gratuiti nelle scuole, nei college e negli ospedale e questo impegno ci fa fare un ulteriore passo in avanti per rendere disponibili e alla portata di tutte le donne”.