Ottengono il via libera della Conferenza Unificata le Linee Guida per il rientro in classe messe a punto dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Il documento spazia dalle indicazioni sui trasporti alla sorveglianza sanitaria ma, soprattutto, impegna Regioni e Province a “sospendere le attività in presenza come misura residuale”. L’obiettivo è riportare in classe, subito dopo le festività natalizie, il 50% degli studenti delle scuole superiori. “Un segnale di speranza per tutte le famiglie che in queste settimane drammatici stanno facendo sacrifici che meritano il massimo impegno delle istituzioni” ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, sottolineando che “con l’esecutivo abbiamo così condiviso un percorso fondato su alcuni pilastri fondamentali”. Fra questi, “il ritorno della didattica in presenza che, attraverso un’ordinanza del ministro della Salute, consenta di partire dal 7 gennaio con una soglia comune del 50% in tutte le Regioni. Con la speranza e l’auspicio di veder crescere questa percentuale, sulla base di uno stretto controllo della curva epidemiologica”. D’altronde, non è un segreto la didattica a distanza – seppur ben regolamentata – non è stata un successo per tanti motivi (ne abbiamo parlato qui)
Cosa prevedono le linee guida:
Trasporti. Con riferimento alla materia dei trasporti, sulla base dei documenti operativi provinciali predisposti dai Prefetti all’esito dei tavoli di coordinamento previsti dal dPCM 3 dicembre 2020, nell’ambito della procedura prevista dall’art. 1, c. 10, lettera s) del dPCM medesimo, ivi compresa l’eventuale adozione delle ordinanze ex articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, e nei limiti del numero di mezzi aggiuntivi reperibili sul mercato e idonei al servizio pubblico richiesto:
– riprogrammano, tenendo conto delle differenziazioni in entrata e in uscita dell’orario delle attività scolastiche, cosi come definite nei documenti prefettizi di cui al punto precedente, nonché della incentivazione dello smart working per il settore pubblico e privato e della flessibilità degli orari delle attività commerciali e produttive indicati dai Prefetti, i servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico;
– coordinano nell’ambito della riprogrammazione di cui alla lettera A), i servizi di trasporto pubblico locale e regionale con le misure di intervento aggiuntive eventualmente adottate dagli enti locali.
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La sorveglianza sanitaria. Con riguardo all’ambito sanitario, le Regioni e le Province autonome, al fine di assicurare l’ordinato svolgimento dell’anno scolastico in sicurezza anche in collaborazione del Ministero della Salute:
– elaborano un Piano operativo, finalizzato a garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca, secondo un criterio di specifica priorità;
– a tal fine definiscono le modalità di intervento, per le operazioni di tracciamento dei contagiati e per l’applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell’ambito scolastico, provvedendo, anche con l’ausilio delle autorità sanitarie militari:
1. alla presa in carico della persona sintomatica;
2. alla individuazione puntuale dei contatti stretti della persona sintomatica;
3. alla immediata somministrazione di tamponi rapidi ai contatti stretti della persona contagiata, nel rispetto dei protocolli regionali per la gestione dei contatti di caso confermato a scuola;
– provvedono alla costruzione di un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo, con quali modalità di rientro a scuola;
– predispongono tempestive e sistematiche forme di reportistica riguardanti l’incidenza dei contagi all’interno delle istituzioni scolastiche.
Le Regioni potranno assumere intese con i Prefetti interessati ai fini della realizzazione delle attività di cui sopra e per il necessario raccordo con le Istituzioni scolastiche, le autorità sanitarie competenti per territorio, le Autorità militari e le altre componenti del sistema di protezione civile nazionale.
Il Ministero della salute, unitamente all’Istituto Superiore di Sanità, aggiornerà costantemente, sulla base delle nuove evidenze scientifiche i protocolli operativi di intervento nelle istituzioni Scolastiche;
Chiusura solo come misura residuale.
Le Regioni e Province autonome si impegnano nello spirito di leale e fattiva collaborazione a:
– garantire che l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche, fermo restando il pieno rispetto delle indicazioni contenute nei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, con riferimento allo svolgimento in presenza delle attività didattiche;
Governo troverà più risorse per personale e trasporti.
Il Governo si impegna a:
– individuare ulteriori risorse ad incremento del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, per il riconoscimento di salario accessorio al personale ATA, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane;
– individuare, con riferimento alla materia dei trasporti, ulteriori risorse da destinare ai servizi di trasporto pubblico aggiuntivi, consentiti dai limiti tecnici dei differenti sistemi di trasporto pubblico locale, da attivare per garantire la frequenza scolastica degli studenti della scuola secondaria di secondo grado, garantendone la disponibilità in tempo utile per la riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, di cui al punto A).