Norovirus, è di nuovo allerta per i frutti di bosco surgelati

NOROVIRUS

Il sistema di allerta rapido europeo ha segnalato la presenza di una partita di frutti di bosco surgelati contaminata da norovirus proveniente dall’Italia. E’ stato proprio il nostro ministero della Salute a segnalare, il 17 novembre, il lotto di cui non si sa nulla – inteso come marchio e numero di lotto identificativo. Le uniche notizie note sono che si tratta di confezioni da 25 grammi analizzate il 06/10/2020 e risultate contaminate.

Il virus, insieme a quello dell’epatite A, è stato spesso collegato ai frutti di bosco: sono almeno 7 anni che ciclicamente si segnalazioni contaminazioni di questo nei prodotti che circolano in Europa. Motivo per cui, proprio di recente, la Food Safety Autorithy of Ireland (FSAI), l’Autorità alimentare irlandese ha pubblicamente consigliato di far bollire i frutti di bosco congelati almeno per un minuto, prima di consumarli, in particolare  quando si servono questi alimenti a persone vulnerabili come i residenti delle case di cura.

Cosa sappiamo del norovirus

Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comunitari, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole o, tipicamente, in ambienti confinati, come per esempio le navi da commercio e da crociera.  I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni. Normalmente, l’unica misura è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea. In particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio, e può quindi richiedere una certa attenzione medica. Non esiste un trattamento specifico contro il norovirus, né un vaccino preventivo.

Il tempo che intercorre tra il consumo di cibo contaminato e l’insorgenza della malattia con epatite A varia da 15-50 giorni, con una media di 28 giorni. Nel caso del norovirus, i sintomi di solito compaiono da 12 a 48 ore dopo aver consumato cibo contaminato.