Se in Italia si registrerà a fine campagna un crollo della produzione, in Spagna il raccolto tiene e sarà un’annata media: la stima è quella di chiudere a 1,5 milioni di tonnellate di olio di oliva mentre da noi ci fermeremo a 235.000 tonnellate.
È facile capire che le tensione sui prezzi saranno – anche quest’anno – enormi
Scrivono Alberto Grimelli e Marcello Scoccia su Teatro Naturale: “Sarà indiscutibilmente l’anno della Spagna, dominus assoluto del mercato. Sarà lei a fare i prezzi che si attendono in lieve aumento, a 2,4-2,5 euro/kg per l’olio commerciale e 2,8 euro/kg o più per il premium. La tendenza sarà quella di mantenere un livello di prezzo compatibile con la fascia prezzo a 2,99 euro al litro al supermercato, senza scontentare troppo gli olivicoltori e avvicinarsi il più possibile al costo di produzione medio iberico a 2,6 euro/kg. Così contano di incrementare le vendite sui mercati internazionali, superando un volume commercializzato totale di 1,7-1,8 milioni di tonnellate e presentarsi alla prossima campagna olearia con giacenze minime, inferiori alle 500mila attuali”.
E invece sui prezzi del 100% italiano? “È probabile – stima Teatro Naturale – che il prezzo si assesti sui 5 euro/kg in Italia, con 30-50 centesimi in più per il premium. Il differenziale di prezzo con l’olio iberico sarebbe però notevole, stimolando probabilmente gli appetiti dei truffatori, dal che gli appelli alla massima attenzione sull’”olio di carta”.