Un nuovo studio getta altre ombre sul biossido di titanio proprio all’indomani della presa di posizione del Parlamento europeo che, in poche parole, ha bocciato le decisioni della Commissione europea sull’additivo e sull’acrilammide. Secondo un recente studio, le nanoparticelle di biossido di titanio che compongono questo colorante utilizzato in alimenti e cosmetici sono in grado di passare attraverso la placenta delle donne incinte e raggiungere i loro feti. Ricercatori francesi hanno infatti riscontrato la presenza di biossido di titanio in tutte le 22 placente delle donne incinte che hanno potuto studiare, così come nella metà delle prime feci di 18 neonati.
Si tratta di conclusioni molto importanti e c’è da giurare che l’Efsa non potrà non tenerne conto nella rivalutazione dell’E171 che dovrebbe arrivare entro marzo 2021. Ancora prima, però, i nuovi rischi messi in evidenza dallo studio francese potrebbero avere un effetto sulla decisione del governo transalpino che entro fine anno dovrà decidere se estendere ulteriormente l’attuale divieto di uso dell’additivo in alimentazione.