La Francia tira dritto verso l’eliminazione del glifosato dalle sue colture. L’Anses, l’agenzia francese per la salute e l’ambiente, ha pubblicato nei giorni scorsi un documento con quale impone delle restrizioni all’uso dell’erbicida più famoso al mondo accusato di essere un potenziale cancerogeno.
Le nuove regole stabilite da ANSES fanno parte, infatti, di una spinta del governo francese per eliminare gradualmente il glifosato entro il 2021 e riflettono un dibattito globale sulla sicurezza del diserbante, sviluppato per la prima volta da Monsanto (ora Bayer) con il marchio Roundup.
Il presidente Emmanuel Macron nel 2017 si è impegnato a porre fine all’uso del glifosato in Francia entro tre anni, ma il suo governo in seguito ha affermato che avrebbe tenuto conto dell’esistenza di altre soluzioni.
In una decisione sui principali usi agricoli e forestali del glifosato, il regolatore ANSES ha affermato che il diserbante non verrà più utilizzato nelle coltivazioni di viti, di alberi da frutto o nei campi coltivati ​​arati. Con qualche eccezione, ovvero secondo l’agenzia l’erbicida può essere utilizzato nei campi dove il diserbo meccanico è poco pratico o costoso. E’ anche consentito nelle aziende agricole che evitano l’aratura per preservare la fertilità del suolo.
L’agenzia ha anche ridotto la quantità massima di glifosato autorizzata all’anno pari al 60% per i frutteti e i campi coltivati ​​e dell’80% per i vigneti.
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Gli usi professionali non agricoli del glifosato, come la manutenzione degli argini ferroviari, sono consentiti in assenza di alternative non chimiche praticabili.