Il Tribunale di Torino ha dato ragione al Movimento Consumatori e stabilito che sono nulle le clausole che nel credito al consumo vietano la non rimborsabilità della quota parte dei costi sostenuti in caso di estinzione anticipata del prestito. “Ora – spiega l’associazione presieduta da Alessandro Mostaccio – rimborsi per tutti i consumatori che hanno estinto prima della scadenza i contratti dal 2010 al 2019“.
Nello specifico, il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso presentato dal Movimento Consumatori e ha accertato la nullità delle clausole contrattuali utilizzate in Italia da Santander fino al mese di aprile 2020 che regolano l’estinzione anticipata dei contratti di credito con i consumatori prevedendo la non rimborsabilità di tutti i costi sostenuti. Il tribunale, con un provvedimento in via d’urgenza, ha affermato l’applicabilità della sentenza della Corte di Giustizia dello scorso 11 settembre (sentenza Lexitor) per tutti i contratti stipulati a partire dal settembre 2010 e fino al dicembre 2019.
Nel corso del giudizio, Santander ha sostenuto l’inapplicabilità della sentenza della Corte di giustizia per tutte le estinzioni anticipate precedenti al 5 dicembre 2019, data in cui la Banca d’Italia ha emanato una circolare che invitava gli intermediari ad adeguarsi al diritto europeo. Il Tribunale di Torino, spiega l’associazione presieduta da Alessandro Mostaccio, “ha affermato il diritto di tutti i consumatori, in caso di avvenuta estinzione anticipata nel periodo dal 2010 al 2019, di ottenere l’ulteriore riduzione del costo totale del credito in proporzione a quella che sarebbe stata la vita residua del contratto per ogni commissione, comprese le commissioni di istruttoria e di intermediazione in precedenza escluse”. Nei prossimi 60 giorni, Santander dovrà comunicare l’illegittimità delle clausole e i diritti dei consumatori con una pubblicazione sul proprio sito internet e con una comunicazione indirizzata a tutti i clienti.
“L’ordinanza del Tribunale di Torino – afferma Paolo Fiorio, legale che ha assistito l’associazione nel giudizio – potrà portare significativi benefici a decine di migliaia consumatori. Il colosso Santander nato in Spagna e presente in tutta Europa, nel 2019 aveva quasi 7 miliardi di crediti conseguenti a contratti di credito con i consumatori. Nel 2019 ha ricevuto quasi 7.000 reclami solo per la richiesta di rimborsi conseguenti all’estinzione anticipata dei prestiti al consumo. Auspichiamo che Santander ottemperi al più presto al provvedimento del tribunale e rimborsi volontariamente tutti i consumatori. In caso contrario Movimento consumatori avvierà una class action a tutela di tutti i consumatori coinvolti”.
“Questa ordinanza – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – anche perché resa nei confronti di uno dei primari operatori del settore, non lascia più scuse agli intermediari che in questi mesi si sono rifiutati di rimborsare i consumatori che hanno estinto i prestiti prima del 5 dicembre 2019. Si tratta di un comportamento coordinato che riteniamo illegittimo e sul quale chiederemo l’intervento dell’Antitrust, affinché verifichi e sanzioni eventuali comportamenti anticoncorrenziali. Auspichiamo che Banca d’Italia nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza e di tutela della clientela prenda al più presto posizioni chiare, obbligando tutti gli intermediari ad ottemperare alla sentenza della Corte di giustizia anche per le estinzioni anticipate precedenti alla propria circolare di dicembre 2019″.
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L’assocaizione ha attivato lo Sportello prestiti – estinzione anticipata e il numero telefonico dedicato 011-5611414: i cittadini possono mettersi in contatto con gli esperti dell’associazione per avere informazioni su come ottenere il rimborso di quanto pagato e non dovuto.